Ci ha pensato Cyril Ngonge a salvare il Napoli - uscito di nuovo tra i fischi dello Stadio Maradona - e a evitare la nona sconfitta nel campionato degli azzurri. Genoa ripreso ancora una volta nei minuti di recupero, quella dell'ex Verona è già l'ottava rete subita in questo campionato dal 90' in poi: nessuno peggio della squadra di Gilardino, che guadagna un punto d'oro a Fuorigrotta ma che continua a gestire male i finali di gara.
Napoli, (quasi) male come 15 anni fa...
Evitato uno spettro pericoloso, nato nel 2009, in quella che fu la peggiore annata della formazione azzurra sotto la presidenza di Aurelio De Laurentiis. Il Napoli non perdeva in casa col Genoa da quindici anni, proprio per il risultato di 0-1: all'epoca, Bosko Jankovic regalò a Gasperini una vittoria al "San Paolo" a scapito di Edy Reja, che fu esonerato il mese successivo.
Non solo questo, sarebbe nato un altro parallelismo tetro. Un portale temporale assurdo quello che passa dal 22 febbraio di quell'anno a questo 17 dello stesso mese: Napoli a metà classifica con 35 punti dopo 25 giornate di campionato. Ma in questa stessa Serie A, in fondo, gli azzurri hanno tenuto un rendimento solo leggerissimamente migliore: appena un punto in più raccolto con una gara in meno. Trend paurosamente basso per la squadra che lo scorso anno ha vinto il tricolore con 16 punti di distanza dalla seconda in classifica e che, adesso, rischia di vedere compromesse le possibilità di qualificarsi in Champions League, nonostante una nuova regola che potrebbe favorire le squadre italiane.
Alberto Gilardino potrà sicuramente avere da ridire con la squadra per quell'ottavo gol stagionale subito dopo il 90° minuto, ma continua la sua marcia verso una salvezza più che tranquilla, con i suoi 30 punti in 25 gare. È Morten Frendrup a portare in vantaggio i rossoblù all'inizio della ripresa: Napoli sorpreso sulla prima dormita difensiva, dopo un primo tempo dove gli azzurri hanno giocato il pallone senza mai concretizzare davvero.
Poche altre le occasioni da gol in un secondo tempo che ha regalato molte meno emozioni rispetto al primo. Sono gli ultimi arrivati nella panchina di Mazzarri a concedersi un finale importante, con la voglia di mettersi in mostra e la determinazione di chi vuole cambiare volto a questo Napoli e alla sua stagione. Tra i Traoré e i Lindstrom, però, svetta ovviamente il nome di Cyril Ngonge, visto che è stato proprio lui a segnare - di nuovo - il suo primo gol azzurro, dopo quello col Verona "smentito" da un tocco decisivo di Dawidowicz. Gli azzurri riprendono il match proprio in "zona Mazzarri", ma l'aria di Napoli - anche in vista del prossimo impegno col Barcellona - resta comunque troppo pesante.