Estetica e concretezza. Due filosofie di vita, oltre che di calcio. Spesso vengono contrapposte, da sempre. Zeman da una parte, Trapattoni dall’altra. Ma è giusto estremizzare? Sono due mondi paralleli che non si potranno mai incrociare? Secondo Delio Rossi “ogni estremismo da un lato e dall’altro è sbagliato, ma vincere giocando bene è l’ideale”. In un’intervista rilasciata a Il Mattino, l’ex allenatore di Lazio e Fiorentina parla della questione Sarri-Allegri, esprimendo un particolare apprezzamento per l’allenatore del Napoli: “è ovvio che mi sento più vicino al modo di vedere il calcio di Sarri. Nell’organizzazione e nell’identità del Napoli si vede di più la mano dell’allenatore del Napoli rispetto a quello che accade nella Juve. Non è un caso che io abbia votato Sarri alla Panchina d’oro”
Nonostante ciò, Rossi pensa che ci possa essere una via di mezzo: “l’estetica nel calcio ha il suo valore,ma se non si ottengono risultati non è più sport da competizione. Sono due modi di interpretare il calcio e anche due maniere diverse di essere allenatore. Da una parte, con Sarri, c’è un’organizzazione ferrea, automatizzata e schematica ma molto piacevole, dove tuttavia certi giocatori funzionano meglio rispetto ad altri. Dall’altra parte bisogna solo dare un’infarinatura ad una squadra composta da grandi campioni. È giusto che un allenatore porti avanti la sua filosofia. Deve andare avanti per la sua strada, se sorretto dalla società e sei propri calciatori, come sta accadendo, credono in lui. In ogni caso lo spettacolo fine a se stesso non ha senso: il calcio è uno sport e, se giochi bene, hai semplicemente più possibilità di vincere. Il concetto fondamentale è questo”.
Poi un giudizio sul Napoli, e un consiglio su come poter fare il definitivo salto di qualità. “Deve continuare sulla strada tracciata da Sarri, migliorando ulteriormente l’organico: ci sono attualmente due-tre giocatori che sono funzionali al sistema di gioco ma non sono il top per vincere. Non credo che il Napoli si debba “sporcare” durante qualche partita. Altri allenatori senza un certo Higuain, ovvero senza un calciatore da 36 gol in una stagione, si sarebbero messi le mani nei capelli. E invece lui ha confermato i punti della scorsa stagione e ha trovato un altro attaccante da 20 gol, cosa volere di più?”.
Secondo Delio Rossi però il Napoli di Sarri non necessita di vincere per rimanere nella storia del calcio italiano. “Non si ricorda sempre chi ha accumulato titoli. Per esempio, non si dimenticano i team che hanno lasciato un segno: spesso si cita Zeman che non ha vinto tanto, si ricorda l’Olanda di Crujff che non vinse il Mondiale o il Milan di Sacchi che ha coniugato il bel gioco ai risultati. La verità è che gli estremismi sono sempre sbagliati, bisogna trovare il giusto equilibrio tra gioco piacevole e ricerca del risultato”.
Ma Rossi, alla fine, da che parte sta? “Gli allenatori devono portare avanti innanzitutto i programmi della società e non solo il nostro modo di fare calcio. Ho cambiato modulo in base alle caratteristiche dei calciatori: per me vengono prima loro e poi i moduli”.