Ventinove presenze e quattro gol in stagione, un bottino discreto per tanti colleghi. Per lui, però, non è affatto sufficiente. Radja Nainggolan si appresta a chiudere la prima stagione all'Inter con l'amaro in bocca, dopo i tanti infortuni che l'hanno costretto a brevi stop e a rimanere fuori da tutti i big match stagionali dell'Inter, fatta eccezione per l'ultimo contro la Lazio.
"Colpa della preparazione estiva: non stavo benissimo e non sono arrivato a settembre al 100% della condizione. Fossi riuscito a giocarle tutte, sarei andato sempre in crescendo, e invece sono sempre ricaduto in problemi fisici", ha spiegato il Ninja.
Le 40-50 partite a stagione che era abituato a giocare ai tempi della Roma sono l'obiettivo da porsi in vista del prossimo anno. "Intanto, penso a chiudere questo nel migliore dei modi". Intervistato dal Corriere dello Sport, il centrocampista belga ha fatto un bilancio del suo primo anno in nerazzurro. Per poi parlare di Monchi, Spalletti, Zaniolo, Icardi e la Juve...
L'ARRIVO ALL'INTER E LO SCAMBIO CON ZANIOLO
"Non ci fosse stato Monchi alla Roma, probabilmente non sarei mai andato via dalla Capitale. Ho scelto io di venire all'Inter perché Spalletti mi voleva fortemente, ora penso a fare bene qui. Zaniolo un affare? Sì, ma c'è da dire pure che dieci anni fa non ti servivano tutto su un piatto d'argento, dovevi fare molti sacrifici anche per trovare spazio in Serie B. Ma va bene così, io non sono invidioso di nessuno e auguro a Nicolò di raccogliere il meglio nel corso della sua carriera. Per ora ha fatto venti partite buone, io dieci anni..."
IL RAPPORTO CON MONCHI E L'ADDIO ALLA ROMA
"Con Monchi all'inizio avevo un rapporto aperto, spesso riuniva i 6-7 giocatori più rappresentativi della Roma e si discuteva insieme delle varie situazioni che si venivano a creare. Mi ha fatto sentire importante. Poi sono venuto a sapere quello che mi diceva alle spalle, mi ha voluto vendere e nel frattempo si diceva innamorato follemente della Roma. Quando è andato via, dopo tre giorni era già in conferenza stampa a Siviglia. Per me, già questo dimostra molte cose"
LE OFFERTE DELLA JUVE E GLI INSULTI DEI TIFOSI BIANCONERI
"Meglio vincere contro la Juve o con la Roma? La prima, ovviamente. Se segnassi alla Roma non esulterei, mentre da sempre dico di essere anti-juventino. Essere oggetto di insulti da parte dei tifosi bianconeri mi rende orgoglioso. C'è gente che come si fa avanti la Juve accetta subito la loro offerta, perché la Juve vince tutto e allora con loro si possono alzare trofei. E' vero, ma ad alzare 10 trofei giocando 10 partite preferisco vincerne uno da protagonista. Ero così anche da ragazzo"
IL CASO-ICARDI E LA GESTIONE DI SPALLETTI
"Caso-Icardi? Spalletti ha gestito la situazione nel migliore dei modi: chi sbaglia, paga. Ha fatto tanto per avermi con sé all'Inter ma ciò non toglie che io sia stato multato e punito quando ho commesso degli errori. In uno spogliatoio, è giusto che sia così. Se Icardi continua ad allenarsi in questo modo e a fare gol, per noi è un giocatore importante. Diversamente, nessuno è indispensabile, in nessuna squadra. L'ho detto anche a Mauro, se ha problemi con qualcuno allora che li risolvesse, non può pagarne le conseguenze tutto il gruppo. Se ne è parlato tanto, però. Adesso basta con questa storia"
L'intervista completa sul Corriere dello Sport di oggi