Milan-Austria Vienna, rossoneri a caccia del primo posto nel girone di Europa League. Occasione da non perdere per Vincenzo Montella, che cerca un risultato positivo anche per ricompattare la squadra, delusa dall'andamento del campionato. "Abbiamo bisogno di risultati rispetto alla crescita della squadra" - ha dichiarato l'allenatore napoletano in conferenza - "E' un’opportunità importante per ipotecare la qualificazione al primo posto. Sarebbe importante per migliorare anche in campionato e per portare avanti una crescita. Ci teniamo, la squadra ci tiene e ci teniamo tutti: abbiamo la possibilità di fare un passettino in avanti, è un traguardo e un obiettivo importante perché ci darebbe la possibilità di preparare le partite di campionato con concentrazione e con più tempo".
Il Milan domani potrebbe schierarsi con due punte: "Attacco poco prolifico? Non penso al mio passato da calciatore ormai, ma senza giri di parole dobbiamo servire di più gli attaccanti e con maggior velocità. Dobbiamo anche migliorare nell’esecuzione oltre che nella scelta finale. Due punte in campo? È una possibilità, Suso non sta bene e probabilmente non abbiamo nemmeno voglia di rischiarlo per domenica. Le due punte sabato hanno fatto benino. La critica che mi fa più male? Mi dite che cambio molto formazione quando in realtà non si può fare altrimenti, quindi sia un pregio che un difetto…”. Un accenno alla cena di lunedì: "È nata spontanea, penso sia la dimostrazione che la squadra stia diventando gruppo come si vede in parte anche in campo. Gli equivoci iniziali, laddove ci siano stati, sono passati già da un po’. Il Milan ha l’X-Factor? Manca qualche si ma ci siamo, ma credo che gli accorgimenti siano stati possano farci migliorare. Affronteremo da ora squadre che sono sotto di noi in classifica e abbiamo voglia di risalire alle posizioni di vetta per arrivare agli obiettivi iniziali".
Intanto a Milanello si continua a parlare anche della situazione societaria: "Non capisco quando scrivete in italiano a volte, figuriamoci in altre lingue…(ride). Siamo bersagliati, ma è giusto la squadra pensi al campo…non ci faccio caso, anche la mia posizione è sempre in bilico e siamo abituati a questo, saremo più tranquilli quando finiranno. Io sono sempre in bilico. Vedo una squadra coesa, che crede nel lavoro tecnico che sta portando avanti, la gestione quest’anno a livello tecnico è più complicata perché ci sono tanti nuovi giocatori e sono cambiati gli obiettivi. Se vogliamo avvicinarci al Napoli dobbiamo crescere in mentalità e in gioco, ancora in maniera insufficiente rispetto agli obiettivi dichiarati ma in crescita. A Napoli abbiamo tenuto il 55% di possesso palla, numeri insignificanti che fanno però capire determinati tipi di lavoro: non essere stati tanto presenti in area di rigore è colpa mia".
Romagnoli o Rodríguez? Montella non li vede in competizione: "Non sono alternativi, assolutamente no. Rodríguez può fare meglio certamente il quinto di sinistra, da Sassuolo aveva avuto qualche problema fisico: ha fatto tutte le partite quando era a disposizione, a parte qualche gara quando era a riposo per turnover, ma non è diventato un problema del Milan". C'è spazio anche per l'ultima gara persa a Napoli, con il Milan che ha mostrato il giusto atteggiamento: "La squadra di Sarri è fortissima fisicamente, è tra le squadre che fanno più Km nelle prime posizioni: vincono anche correndo. Tra le due squadre a livello fisico c’è stata la distanza più netta, il Napoli ha corso molto più di noi evidentemente perché abbiamo tenuto di più la palla. Questo è un campo comunque molto soggettivo, dipendente dai risultati".
Presente alla conferenza anche Marco Storari: "Domani vogliamo già chiudere il discorso qualificazione, ci stiamo preparando da domenica per questa partita e andrà bene. La cena? Il significato dell’incontro era una cena come si fa sempre, quando non siamo in ritiro stiamo con le famiglie e non abbiamo tempo: era una cena già programmata da tempo e sono cose che fanno gruppo, stiamo bene insieme. Giuramenti? Nessuno, mancano punti e vittorie ma c’è impegno, il modo per uscire da questo momento difficile è allenarsi bene e abbiamo massima fiducia. Vedo serenità e segnali positivi, per raggiungere degli obiettivi bisogna essere uniti e sereni. C’è molta pressione anche per i giovani che sono arrivati, c’è una crescita che si sta prolungando e ora preferirei una brutta prestazione per ottenere tre punti. Ruolo di riserva? Sono abituato perché ho fatto 5 anni con Buffon, ora comunque ho la mia età e la prendo bene perché Donnarumma vede come mi alleno e che possa essere un esempio e un punto di riferimento per il fatto che non molli mai: non gli ho insegnato nessun trucco, non sono un mago…Ma c’è un nuovo modo di lavorare qui con il preparatore dei portieri e ho imparato io".