I precedenti in Andalucía, prima della gara di oggi, erano già tutt’altro che incoraggianti: due gare giocate, due sconfitte. E la situazione infortunati, con la tegola-Biglia giunta pochi minuti prima del via alla sfida del “Benito Villamarín”, figurava per il Milan come ulteriore preoccupazione per un prosieguo di stagione dall’enorme punto di domanda impresso.
Nel momento di rischio perdizione, però, ci si aggrappa alle guide. Alle uniche certezze rimaste, all’unico navigatore in grado, nella sua terra natia, di riportare i suoi sulla strada giusta: e con Higuaín non a disposizione, contro il Betis Siviglia il Milan non avrebbe potuto che aggrapparsi a Suso. Uomo da 5 gol e 8 assist stagionali, in 14 partite giocate, ed áncora di un gruppo che anche stasera, nel suo faro qualitativo, ha trovato il modo per risollevarsi da una situazione complessa.
Maturo, capace di salire di livello con il passare del match e di rivelarsi unico, vero pericolo per la porta di Pau López: non aveva mai segnato al Betis, Suso, pur avendolo già affrontato in due occasioni con la maglia dell’Almería. La terza volta, con la complicità di una difesa bética disattenta, si è rivelata quella buona: un punto per complicarsi decisamente meno la vita sotto il profilo della qualificazione, un gol per proseguire in un processo di crescita sempre più intrapreso. Quello che lo ha portato a rivelarsi decisivo anche stasera, prendendosi per mano la squadra e fungendo da navigatore perfetto nella sua terra. Innalzandosi, una volta di più, a leader tecnico di un gruppo spesso trascinato, nelle difficoltà, dal suo numero 8.