Obiettivo: dimenticare il derby e il campionato e archiviare la qualificazione al prossimo turno di Europa League. Una vittoria contro l'AEK Atene infatti, per il Milan, vorrebbe dire qualificazione pressoché conquistata. Vincenzo Montella presenta la sfida contro i greci nella conferenza stampa di vigilia da Milanello, cercando di guardare avanti: "Il mio umore è sicuramente aggressivo e convinto, sto trovando attraverso queste diverse sconfitte l’abito giusto per questa squadra. Stiamo intraprendendo la strada giusta e la squadra sta migliorando, credo sia successo qualcosa di anomalo rispetto a ciò che stavamo dimostrando contro Roma e Inter, questo significa che dovremo mettere in campo ancora più rabbia. Ho fatto alcune riflessioni, sto cercando di capire qual è l’abito
migliore per questa squadra: ci siamo rifatti il guardaroba e sto
capendo che magari quel tipo di calzino non sta bene con quel pantalone e
quella cravatta non stia bene con quel gilet, ma non stravolgeremo
nulla. Questa squadra può e deve crescere, qualcuno si dovrà adattare a
qualcosa. Credo che domani sia un’opportunità importante per ipotecare la qualificazione, la partita di domani conta per classifica, percorso e continuità di gioco nei 95 minuti. L'AEK? Mi aspetto che possano giocare a 3 o 4, hanno giocatori molto pericolosi e rapidi sulla trequarti, ma noi abbiamo bisogno di portare avanti i nostri principi e rafforzarli. Quella con l’AEK è una partita a cui teniamo, le gare in Europa sono difficili, mi aspetto un match aggressivo e un avversario ostico e con grande qualità, che non sbaglia le scelte finali, bisognerà fare tutto bene perché rischieremmo di trovare un’altra squadra particolarmente cinica e non me lo posso permettere". Un passo indietro, ancora al derby: "Stiamo sottolineando il secondo tempo di domenica perché è stato entusiasmante, ma nel primo tempo il Milan ha fatto un tiro in porta e l’Inter altrettanto, non ho visto tutta questa differenza. Adesso non posso pretendere che la squadra abbia 95 minuti di un certo tipo anche contro una squadra blasonata, ma penso ci si possa vestire in maniera elegante in modi diversi. Cutrone è cresciuto tantissimo nell’ultimo periodo, all’inizio ha fatto molta fatica, cresce sempre ed è una soddisfazione mia e della società”
E proprio Patrick Cutrone ha affiancato Montella in sala stampa: “C’è più rabbia nella squadra, non meritavamo di perdere. Pensiamo a far bene dalla prossima, e in campionato a partire da domenica. Per me va bene tutto - ha dichiarato l'attaccante rossonero - anche giocare con una punta a destra o con un trequartista. Sicuramente a luglio non pensavo di poter giocare così tanto, pensavo di allenarmi bene e mettere in difficoltà il mister, poi le scelte le fa lui. Lo ringrazio per la fiducia che mi sta dando. Pressione? Sinceramente non ne sento, penso a stare tranquillo, ad allenarmi bene e a pensare partita dopo partita”.
In chiusura, ancora Montella: “Personalmente tengo all’Europa, come detto in tempi non sospetti è casa del Milan: vorremmo una continuità diversa in campionato. Stiamo onorando questa competizione sino ad oggi, rimane l’obiettivo di fare bella figura. Dobbiamo migliorare quando non abbiamo palla concedendo poco, siamo anche statisticamente deficitari perché prendiamo spesso gol non concedendo tanto agli avversari. Credo che domenica abbiamo subito 3 gol per occasioni, probabilmente si poteva ribaltare la situazione. Icardi è stato cinico, abbiamo subito tutti i gol con squadra schierata o errori individuali, che dobbiamo limitare. Non mi presto al gioco sulla mancanza di un bomber per noi, sto vestendo io la squadra e sto sbagliando qualche indumento: la squadra sta dando il massimo e il meglio, credo ci sia bisogno di tempo per raggiungere alti livelli. Se vediamo il City, con un patrimonio enorme e il miglior allenatore come Guardiola, il primo anno arriva 4º: abbiamo giocatori e una base ottima per poterci lavorare. Quando le cose vanno male ci stanno le critiche, contro la Roma abbiamo perso per un rimpallo e ci siamo avvicinati nella qualità del gioco, dopo i 20 punti di distacco dell’anno scorso. È tutto previsto, tranne qualche sconfitta di troppo di cui mi assumo le responsabilità. Donnarumma? Penso che il portiere bravo è quello che para rispetto a quello che rilancia. È allenato rispetto ai principi della squadra, i rischi ce li prendiamo ma sono calcolati. Bonucci? Ogni piccolo errore lo sta pagando, così come lo paghiamo noi. Durante le partite è cresciuto per la qualità delle sue giocate. I tanti cambi di formazione? Preferisco avere più abiti che uno solo per vestirmi elegante, perché se si sporca l’unico che ho non potrei più vestirmi e uscire. Il quotidiano ti fa capire tutte le sfaccettature e il carattere di un singolo giocatore, tramite alcune sconfitte dolorose sto capendo i dettagli di qualsiasi giocatore".