Inter-Milan, countdown finito anche per Marco Materazzi. L'ex difensore nerazzurro dà una strigliatina a società e calciatori alla vigilia della stracittadina di Milano. Si salva, invece, Pioli:
"Se batti la Juve, te la giochi a Torino e fai 7 gol all’Atalanta non sei fragile" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "L’Inter di Crotone ha dato l’idea di presunzione, ma se vedo che mio figlio è presuntuoso sono io che lo metto sulla strada dritta. E la strada dritta dell’Inter non è mai stata il calcio champagne, ma il lottare su ogni pallone. L’avere personalità. A me hanno insegnato ad averla uomini come Facchetti e Oriali, li ascoltavo e stavo a bocca aperta: oggi chi si ascolta a bocca aperta, nell’Inter? L'organico ha un sacco di giocatori di qualità, e presi a 30-40 milioni, non gratis. E tre partite sbagliate non possono cambiare il giudizio su un allenatore, fra l’altro arrivato in corsa: un passaggio a vuoto ce l’hanno tutti".
Sul rapporto con Piero Ausilio: "Non dico queste cose perché ce l’ho con lui. Anche se sono ancora in attesa di una telefonata di chiarimento: mi ha fatto smettere un anno prima dicendomi “Vieni a lavorare con me” e sto ancora aspettando". Se fosse nell'Inter cosa farebbe Materazzi? "Periodo ipotetico dell’irrealtà: oggi non tornerei. E comunque vorrei far parte di una squadra di persone fidate e che vogliono solo il bene dell’Inter. L’identikit di Oriali, se devo fare un nome. Conte? Non credo che abbia destabilizzato l'ambiente. Sarebbero poco maturi e non lo sono, altrimenti dopo l’esonero di De Boer sarebbe stata una catastrofe".
Se si potesse arrivare all'ex ct... "Pioli meriterebbe la riconferma e non lo nego. Però se nella tua squadra arriva un fuoriclasse, che fra l’altro non avrebbe problemi a battagliare contro il suo passato, devi essere solo contento. Secondo voi se ai miei tempi fosse arrivato Nesta mi sarebbe dispiaciuto? È giusto che fino all’ultima partita Pioli abbia il pensiero, e la possibilità, di giocarsela. Però una grande squadra si programma adesso, e con il parere dell’allenatore, dunque la scelta va fatta adesso. Se non può arrivare un fuoriclasse, dunque Mourinho, Guardiola o Conte, io terrei Pioli".
Su Icardi: "Segna 20 gol a campionato, mezzo mi pare poco: ne segnerebbe 40? E poi ha imparato anche a snaturarsi, per fare cose che prima non faceva. Capitano? Il leader lo sceglie la squadra, al di là della fascia: non mi sembra sia meno leader degli altri". L'undici di Materazzi per il derby: "Con il 43-3 schiererei: Handanovic; D’Ambrosio, Murillo, Miranda, Ansaldi; Gagliardini, Medel, Joao Mario; Candreva, Icardi, Perisic". Derby, è il momento giusto per l'Inter: "Certo. Perché spesso non lo vince la favorita e adesso l’Inter non lo è di sicuro. E perché si gioca in casa e la gente aiuterà l’Inter, anche se a Crotone la squadra non ha fatto quello che avrebbe dovuto per farsi aiutare. Ma non si può giocare un derby avendo paura: quell’aiuto ci sarà, e servirà".
Elogi al Milan: "Ha una sua identità: chiunque giochi e a prescindere da come gioca, è duro a morire. E perché se un allenatore fa una cosa difficile come snaturarsi quello che ha fatto Montella vuol dire che ha capito i limiti della sua squadra. E dunque che è intelligente. Ma l'Inter non deve aver paura del Milan, perché siamo, sì, siamo l’Inter. Potevo aver paura io quando incontravo certi monumenti che aveva il Milan a quei tempi: con tutto il rispetto per la squadra di Montella, oggi non li vedo". In chiusura d'intervista un pronostico: "Due a uno. Inter quinta o sesta. E l’altra da Europa League, se non crolla, sarà l’Atalanta: perché ha un fuoriclasse come Gomez e perché a casa sua è dura passare".