Salinas: "Juventus ancora un gradino sotto a Bayern, Barca e Real"
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Data: 11/04/2017 -

Salinas: "Juventus ancora un gradino sotto a Bayern, Barca e Real"

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Juve-Barca, un altro ex di lusso dice la sua sulla doppia sfida di Champions. Julio Salinas ha vinto tutto con la maglia dei blaugranas e vede il Barcellona favorito per il passaggio del turno:

"I bianconeri partono sfavoriti: i catalani hanno più qualità, possono far male sempre" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Detto questo gli italiani devono aggredirli a centrocampo: se bloccano le fonti di gioco e impediscono i rifornimenti continui a Messi, Neymar e Suarez, il discorso può cambiare. In mezzo il Barça non è più forte come prima. Fa più fatica e ritengo che abbia sbagliato qualche mossa di mercato. Un errore grave la cessione di Thiago Alcantara: inconcepibile perdere un giocatore così per 25 milioni di euro e con l’aggravante di darlo a una rivale europea come il Bayern".

Higuain, Dybala e Mandzukic: chi può far male? "Dico Dybala: imprevedibile e rapido. So che interessa molto al Barcellona, non mi stupirei che facessero una offerta. Credo che la Juve, come l’Atletico, sia ancora un gradino sotto Barça, Bayern e Real". Italia e Spagna, duello anche tra Nazionali: "E anche qui vedo la Spagna avanti: può permettersi di pareggiare in casa. Ma entrambe andranno in Russia, su questo non c’è dubbio. Italia-Spagna nel Mondiale 1994? Ancora non mi capacito per come maturò quella sconfitta. Ho avuto la palla del match: Pagliuca me l’ha respinta con il piede dopo che era andato dall’altra parte con il corpo. Roberto Baggio, invece, fa un capolavoro e trova l’unico spazio possibile per segnare. E poi l’arbitro non vide la gomitata di Tassotti a Luis Enrique...".

Su Deulofeu: "Ha grandi doti tecniche ed è rapidissimo. Il problema credo sia stato comportamentale. Forse Milano è l’ambiente giusto per farlo maturare. Finale di Atene del 1994? Siamo stati dei folli a sottovalutarli. Il sabato prima abbiamo festeggiato fino all’alba il trionfo in campionato. Eravamo convinti di stravincere, ma quel Milan era di ferro. Anche se ritengo quello del 4­-0 allo Steaua allenato da Sacchi la squadra più forte mai vista. Il mio Barcellona subito dopo: Cruijff ci ha insegnato a far partire l’azione dal portiere".



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