La maturità di Longo. Chiambretti: "A Torino si gioca tutto!"
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Data: 05/10/2018 -

La maturità di Longo. Chiambretti: "A Torino si gioca tutto!"

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Moreno Longo torna a Torino da avversario, si gioca la panchina del Frosinone. Chiambretti: "Il suo regalo per i miei 40 anni fu speciale", lo ricordano anche gli ex giocatori che ha avuto nella Primavera
Moreno Longo torna a Torino da avversario, si gioca la panchina del Frosinone. Chiambretti: "Il suo regalo per i miei 40 anni fu speciale", lo ricordano anche gli ex giocatori che ha avuto nella Primavera

A Torino si gioca il suo futuro? È uno scherzo del destino, e mi dispiacerebbe se gli andasse male”. Cosa lega Moreno Longo a Piero Chiambretti? Una maglia, un regalo. Non è la prima volta che l’allenatore torna a Torino da avversario: era capitata l’occasione due anni fa, in Coppa Italia, quando sedeva sulla panchina della Pro Vercelli. Altri obiettivi, altre ambizioni. Questa sera con il suo Frosinone Longo si gioca tanto, se non tutto. E sembra uno scherzo del destino che debba proprio farlo contro la squadra che lo ha cresciuto anche da calciatore e nella quale ha lasciato tra i più felici ricordi di sempre. Suo è l’ultimo Scudetto conquistato dalla Primavera, sua è anche la Supercoppa conquistata battendo la Lazio di Simone Inzaghi, prima che quest’ultimo cominciasse a scalare posizioni nella prima squadra biancoceleste.

L’ho sempre seguito con grande affetto” dice Chiambretti, che non può definirsi amico di Longo. “Di fatto, ci conosciamo appena, ma ho un ricordo che mi lascerà per sempre legato a lui”. Quale? “Era il mio quarantesimo compleanno, io ero molto più giovane di adesso; Moreno addirittura era ancora calciatore. Si presentò alla festa in uno dei miei ristoranti, e mi portò una maglia del Torino, con scritto: Chiambretti 40. Conservo da qualche parte ancora quella foto, ogni tanto mi torna in mente”, continua il presentatore, tifosissimo del Toro.

La storia di Longo nel settore giovanile parla chiaro, mentre quella nella prima squadra è ancora da scoprire, tra alti e bassi. “Sicuramente si è dimostrato all’altezza in passato, e mi dispiace molto che possa essere proprio il Toro a sancire il suo addio al Frosinone” dice Chiambretti. Vecchi colleghi, vecchi giocatori, vip: l’accoglienza che Torino riserverà oggi a Moreno Longo sarà unica per l’allenatore, che si gioca una gara da dentro o fuori.

Anche perché lui è così, riesce a lasciare il segno in molti. Tra i suoi ex giocatori, quattro in particolare stanno avendo successo ad alti livelli: Gomis (Spal), Barreca (Monaco), Parigini e Edera (Torino). Tutti, su di lui, hanno mantenuto un ricordo notevole, famiglie comprese. Alcuni genitori lo ricordano come un grande motivatore. I giocatori lo definiscono grintoso, affamato. Anzi, a volte fin troppo duro, ma a fin di bene. Sono i tratti distintivi di un allenatore che sta ancora cercando la sua strada in Serie A.

Ma non è un personaggio istrionico, non è mai sopra le righe, non è bizzarro. Di abitudini particolari, infatti, se ne ricorda una sola, a pochi minuti dall’inizio della partita: una formula precisa, prima di entrare in campo. “Oggi vi voglio come...” e arrivava il paragone, sempre diverso. Ha funzionato a lungo, con i più piccoli. Deve ancora funzionare ora.



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