Una frazione di gioco è bastata, a Lautaro Martinez, per lasciare il segno nell’amichevole giocata dall’Argentina contro il Nicaragua. Per l’attaccante dell’Inter, subentrato all’intervallo per Aguero, una doppietta che ha contribuito al 5-1 finale. Il giocatore si è raccontato in un’intervista a ESPN: “Mio padre giocava gratuitamente a San Francisco de Cordoba e io sono cresciuto in uno spogliatoio. Ho cominciato da difensore centrale perché ero veloce, poi da quando avevo 15 anni l’allenatore mi ha man mano avanzato. Fino ad arrivare al Racing, dove sono diventato un attaccante centrale. Da piccolo giocavo anche a basket, ma poi ho dovuto fare una scelta perché il mio fisico non mi permetteva di farli entrambi. Mio padre mi ha sempre dato molti consigli, mi ha insegnato che senza rispetto e sacrificio non avremmo mai potuto giocare”.
Sui propri idoli: “Non ho idoli, ma mi piacciono molti calciatori. Guardavo i movimenti di Falcao nel River, mi rivedo in lui per attacca la porta anche se non si abbassa a giocare la palla come faccio io.
L’esperienza al Racing: “Non sono un loro tifoso, ma sono rimasto molto legato a quella squadra: mi hanno fatto sentire come se fossi nato lì. Mi manca l’amore delle persone, però sono molto contento del mio presente. Sono rimasto in contatto con tanti ex compagni. Milito quando si è ritirato mi ha detto che era il mio momento. Ero una persona timida, ma guardando e ascoltando dai più grandi ho imparato”.
Verso la Copa America: “Mi sto allenando nel modo migliore, voglio esserci. È una bella cosa avere l’opportunità di dimostrare il proprio valore”.