Roberto D'Aversa, allenatore del Parma, chiuso tra le mura di casa in virtù dell'emergenza-Covid-19, racconta le doti di Dejan Kulusevskia Tuttosport, mentre si allena con i figli nei corridoi del suo appartamento, dribblando mobili e tappeti.
"Noi in estate lo avevamo preso in prestito dall’Atalanta, pensando di aggiungere un giovane di qualità da far crescere. Ma dopo 3-4 allenamenti abbiamo capito tutti che ce lo saremmo potuti godere per poco tempo. Qualità fisiche eccelse, grande tecnica e una mentalità fantastica: è un vincente. E se lo stuzzichi, è sfrontato: reagisce subito, ma sempre con educazione e in maniera positiva. Detto questo, era comunque difficile pensare che potesse avere subito un impatto così devastante in serie A».
Un giovane, anzi, giovanissimo (classe 2000) che ha già conquistato un posto d'eccellenza nell'Olimpo delle nuove promesse. «Nel suo caso, la carta d’identità mente: Dejan ha atteggiamenti da ragazzo maturo, non da 19enne. È cresciuto nell’Atalanta e quando esci da quella scuola difficilmente non hai qualità morali importanti. A lui dico sempre di guardare come è calmo Ilicic quando entra in area». Nello specifico l'enfant prodige che arriverà alla corte di Sarri "è un atleta che può giocare sulla trequarti, lavora tanto in fase di non possesso e bravo tra le linee. Un 2000 pronto per essere titolare che corre 13km a partita e abbina qualità e quantità".
Due portoghesi a confronto
Infine l'allenatore del Parma si sofferma anche su Bruno Alves, esempio di serietà in campo e fuori. Il suo corpo? Un tempio, un po' come per il suo connazionale Cristiano Ronaldo: maniacale nella cura del fisico e dei particolari. "Se c’è il sole, anche se siamo a dicembre, Bruno si mette a petto nudo per assumere la vitamina D. E a fine allenamento si beve le uova di quaglia selezionandole con grandissima attenzione: scarta quelle che galleggiano e sceglie solo quelle che sono a fondo perché piene.Parliamo di un atleta di 39 anni integro. Come CR7, sembra molto più giovane della sua età".
