Poteva andare decisamente peggio. Dall'urna di Nyon, la Juventus aveva probabilità molto più alte di pescare una tra Chelsea, Real Madrid e Tottenham. Invece per gli ottavi di finale di Champions League arriva il Lione di Rudi Garcia, che torna così a sfidare i bianconeri dopo l'esperienza sulla panchina della Roma (ve lo ricordate il violino?). Ma la musica, in casa dei francesi, è ben diversa negli ultimi tempi.
Devastante, il ko di ieri in casa contro il Rennes. Per le conseguenze di lungo periodo, più che per il risultato: doppia rottura del crociato, per il giovane Reine-Adelaide ma soprattutto per Memphis Depay, trascinatore della squadra sia in campionato che in Champions League, dove contro il Lipsia ha segnato il gol del pass agli ottavi. E poi c'è stata la dura contestazione dei tifosi contro società e squadra (su tutti, il brasiliano Marcelo nel mirino).
Il Lione, orfano di Fekir e Ndombele, aveva dato l'illusione di essere partito a razzo con Sylvinho, per poi cadere in una paradossale crisi di risultati fino all'esonero dell'allenatore brasiliano. Lo scorso 20 ottobre, l'Olympique era terzultimo in Ligue 1 eppure con la seconda miglior differenza reti dietro al Psg. Garcia ha raddrizzato il trend (ottavo posto), ma in queste condizioni, per Moussa Dembele e compagni la Juve sarà una montagna durissima da scalare.
Ai bianconeri sorride anche il doppio precedente del 2016: 0-1 e 1-1 nella fase a gironi, con la Juve futura finalista che in Francia vince in dieci (gol di Cuadrado e rigore parato da Buffon a Lacazette).