Roma chiama l'Europa. O meglio, l'Europeo. Ormai la qualificazione è più vicina che mai: l'Italia di Luciano Spalletti all'Olimpico aveva soltanto un risultato contro la Macedonia del Nord e l'ha ottenuto. Il 5-2 con cui si è chiusa la partita non cancella le vecchie ferite ma è una boccata d'ossigeno per una Nazionale che non poteva continuare a recitare il ruolo di spettatrice anche nel continente.
E adesso non resta che l'ultimo atto, in campo neutro a Leverkusen, contro l'Ucraina lunedì 20 novembre. Stavolta erano loro a riposare e i tre punti dell'Italia contro la Macedonia hanno permesso agli Azzurri di salire a quota 13 e raggiungere proprio l'Ucraina. Ma la Nazionale di Spalletti ha dalla sua il primo scontro diretto (vinto 2-1), al di là della migliore differenza reti; in sostanza, per staccare il pass diretto per Euro 2024 e scongiurare definitivamente il rischio spareggi, contro l'Ucraina basterà anche un pareggio. Ma Spalletti non fa calcoli: "Si qualificherà all'Europeo la squadra che vincerà. Dobbiamo giocarla quella partita e non è mai facile".
E' stata una gara piena. Ormai la Macedonia non è più un avversario qualsiasi, ma Spalletti non l'ha sottovalutata. E' stata la partita del gol di Darmian che non segnava con la maglia azzurra da 8 anni (2960 giorni), di Chiesa che ha firmato una doppietta, di Raspadori che ha risposto al doppio guizzo di Atanasov e che si era visto annullare il primo gol al 13' e poi l'ha fatto di nuovo all'80', di El Shaarawy che in pieno recupero ha calato la cinquina definitiva. E' stata una partita in cui non sono mancate disattenzioni in campo né carica emotiva fuori. Per tanti motivi. A partire dai ritorni, da quello di un fischiatissimo Zaniolo - al momento dell'ingresso in campo e a ogni pallone toccato - da parte di un pubblico più romanista che romano, a quello ancora più atteso di Luciano Spalletti da 'padrone di casa' all'Olimpico; e per lui non poteva finire meglio. E' stata la partita di tutti. Anche di Jorginho che poteva tornare a segnare su calcio di rigore dopo gli errori contro la Svizzera che sono costati un Mondiale; ma il numero 8 azzurro anche stavolta non è riuscito a battere il portiere avversario.
Ci ha pensato poi Chiesa. Nemmeno il tempo di ripensare a quell'errore (segnando il penalty l'Italia si sarebbe portata sul 2-0) che il bianconero ha fatto di nuovo vedere come si fa a essere decisivi in Nazionale. Gol al 40', poi nel recupero del primo tempo. Doppietta, la prima in azzurro. E pensare che dopo pochi minuti di gara aveva fatto spaventare per un duro contrasto che l'ha tenuto a terra qualche minuto. "Oggi è una bellissima serata e sono contento per aver giocato dal primo minuto di nuovo ma non passa tutto in una notte" ha detto Chiesa nel post partita ripensando alle partite a cui ha dovuto rinunciare. "Mi è dispiaciuto non essere stato presente nei primi raduni ma bisogna continuare così sia a livello personale sia di squadra. Vogliamo l'Europeo. Vogliamo andare lì e vincere, questo è quello che deve dimostrare l'Italia". Parola di Chiesa, obiettivo di tutti.