Vincere per continuare a sognare, con la classifica che sorride. E' questo l'obiettivo dell'Inter di Luciano Spalletti verso la sfida di domani contro il Torino. Ne ha parlato l'allenatore dei nerazzurri nella consueta conferenza stampa della vigilia, partendo dai tifosi che anche domani riempiranno San Siro: "Ci fa comodo averli a spingere la squadra, è una dimostrazione di fiducia nei nostri confronti. E' bellissimo sentire questo affetto".
Poi sulla classifica: "Vogliamo andarci cauti, ma questa squadra ha grande personalità. Anche quando siamo andati in difficoltà siamo riusciti a ragionare come blocco, questo sarà fondamentale anche domani col Torino, perché al di là del carattere dell'allenatore si ha sempre la sensazione di giocare contro i muscoli della storia del club. Se non si è tosti si va in difficoltà".
Guai, però, a parlare di scudetto: "Noi dobbiamo riuscire ad essere stabilmente nelle prime posizioni. Ancora non ci siamo, ci sono delle insidie. Sono poche quattro posti perla Champions League viste le qualità del nostro campionato. Parleremo di obiettivi migliori quando saremo sicuri di essere tra le prime in classifica".
Su una possibile coppia d'attacco con Eder e Icardi, invece: "Tutto è possibile, vanno fatte delle analisi. Fin qui non vedo motivi per cui stravolgere, i segnali dicono che questa è la strada giusta. Mi fa piacere che Eder abbia firmato il rinnovo, perché è come aver riconfermato tre calciatori considerando gli ruoli in cui può giocare. Ha un senso di adattabilità perfetta. Ci sono rimasto male solo perché avrei voluto dirglielo io".
"Mihajlovic in panchina rispecchia ciò che era in campo. E' un allenatore esperto e conosce il nostro ambiente. Penso che il carattere ci accomuni, nessuno regala niente in questo mondo, la storia bisogna conoscerla tutta. Il Torino? E' una squadra pericolosa, bisogna leggere in modo corretto le finte di Belotti, per esempio. Poi ci sono Iago Falque e Ljajic e una squadra fisica e forte".
Poi sull'affetto della dirigenza: "Lo sento e li ringrazio, sono molto vicini. Con Ausilio ho un contatto quasi quotidiano, mi fa piacere. Non dobbiamo perdere di vista l'obiettivo perché qui c'è tutto quello che ci serve. La formazione? Si sono allenati tutti correttamente questa settimana, ho tutti a pieno regime e quindi l'imbarazzo della scelta. Cancelo non ha più problemi, così come Dalbert".
L'ambiente intanto sorride: "Io faccio l'allenatore, ma senza i calciatori la squadra non esiste. I paragoni con Mourinho non possono esistere, io sono diverso anche solo per quanto ha vinto lui. Il ricordo dei tempi di Moratti è una bellissima scultura, noi abbiamo comprato lo scalpello, ma dobbiamo ancora modellare tante cose. Qui ho trovato la società che avrei voluto, mi ritengo fortunato. La difesa? Stiamo migliorando nel reparto, nella compattezza. Poi ci sono gli avversari, che con grandi giocate possono sempre fare gol. Lì devi essere bravo a portare a casa punti nella fase offensiva".