Keita Balde è tornato in Italia quest'estate accettando la corte dell'Inter dopo l'esperienza in Francia con il Monaco. Dopo un inizio di stagione non proprio esaltante si è chiuso benissimo per lui il 2018 con la rete ad Empoli che ha regalato il successo ai nerazzurri. Ha parlato oggi, ai microfoni di Sky Sport: "Ho finito bene il 2018, era molto importante vincere soprattutto l’ultima ad Empoli per finire bene anno. Ora siamo concentrati su questo 2019 per far sempre meglio e superare le aspettative”
Un rendimento, quello dell'ex Lazio, cresciuto dopo essersi sbloccato con le due reti segnate contro il Frosinone: "Mi serviva la scintilla. Quando inizi a fare i primi gol poi gli altri vengono da soli. Ero consapevole di questo, conosco i miei mezzi, dovevo avere soltanto pazienza e aspettare che arrivasse il primo. Spero di non fermarmi qua e fare sempre meglio”.
Keita che sottolinea come l'Inter sia una grande famiglia, e come sia stato facile ambientarsi di nuovo all'Italia: "Qui siamo una grande famiglia, mi hanno accolto tutti bene. Poi l’importante è vincere, se arrivano i gol e gli assist meglio ma va tutto alla squadra". Poi aggiunge: "Penso che sia molto importante sapere le lingue, per capirti con gli altri giocatori, i compagni e lo staff. La lingua va parlata perché nello spogliatoio ormai capita sempre che ci siano diverse culture”
Spalletti? "E' un grande allenatore mi hanno fatto piacere le sue parole. Io sono così come mi conoscono tutti: un ragazzo che ama ridere e fare scherzi".
Una stagione, quella dell'Inter, che secondo Keita può ancora dire molto, nonostante l'inaspettata l'uscita dalla Champions League: "Possiamo arrivare in fondo in Coppa Italia e Europa League, abbiamo una rosa ampia per affrontare queste competizioni. Siamo fiduciosi, con tanta voglia di fare bene e di andare sempre fino in fondo. L'Inter ha messo le basi per vincere. Stiamo lavorando benissimo, stiamo crescendo velocemente e andando sempre meglio. Penso che l’Inter sia una grandissima società in Italia e a livello internazionale, di anno in anno andrà sempre meglio”. Obiettivi personali? "Sinceramente penso soprattutto a lavorare e fare bene. A fine stagione il tempo dirà cosa succederà, mi concentro sul campo”.
Infine sul razzismo: "Sono sincero, di gente ignorante in giro ce n’è tanta e non tutti abbiamo la stessa educazione. Se non l’hanno imparato da bambini, non penso che lo impareranno adesso che hanno 30 o 40 anni. È anche giusto però che per 10 persone non paghino tutti quanti". I bambini allo stadio? "E' una cosa bella".