Una partita che non ha bisogno di presentazioni, quella tra Inter e Juventus, che oltre alla storica rivalità è ancora più attesa perché a scontrarsi sono le prime due in classifica. Antonio Conte ha presentato così la gara in conferenza stampa: “Siamo le squadre che hanno fatto meglio finora, ma tutti i valori verranno fuori più avanti: solo il tempo dirà quali sono le nostre ambizioni. Domani ci vorrà coraggio, la Juve è una corazzata ed è un esempio, grandi meriti a chi ha saputo costruirla nel tempo. La sconfitta col Barcellona può farci capire dove dobbiamo migliorare ancora. Per raggiungere certi livelli dobbiamo ancora fare strada”.
“Mi auguro presto di poter contare su più calciatori, la ripartizione delle energie è un aspetto fondamentale del nostro campionato. Siamo solo all’inizio e ora il serbatoio è pieno, poi partite così danno tante energie. Lukaku? Giocherà se mi dà le garanzie che voglio. Noi ci arriviamo con la giusta convinzione e il giusto entusiasmo, anche dopo una sconfitta in Champions. Ci sono ancora tanti giocatori che non sono abituati a giocare a certi livelli e la loro crescita sarà importante. Stiamo lavorando in maniera importante e non posso che ringraziare questa squadra per la disponibilità che mi sta dimostrando”.
Conte è tornato sulle parole pronunciate sull’arbitraggio di Skomina dopo la partita col Barcellona: “Non confondiamo, le decisioni arbitrali non devono essere un alibi per nessuno. Ho manifestato un malumore, ma non è attenuante. Lavoriamo affinché partite così non si perdano più, alla fine vince sempre il migliore”.
Sulla petizione per togliere la sua stella dall’Allianz Stadium: “Dispiace che sia dovuto intervenire addirittura Agnelli, ha dato importanza a una proposta becera e priva di valori, così si dà spazio agli ignoranti. Non voglio proprio toccare l’argomento, la colpa è spesso anche dei media che lasciano margine a queste situazioni: così si aizzano odio e violenza”.
“La Juve ha una propria idea di calcio, ha fisionomia, abitudine, giocatori che sanno solo vincere. C’è tutto. È una squadra fatta che ogni anno aggiunge e non sostituisce, riuscendo ad andare sempre più in alto. Si è creato un gap, noi abbiamo iniziato un percorso per ridurlo”.