Da separato in casa alla finale di Europa League, il passo è breve. Per Diego Costa, quel passo è stato di 1739,3 km. Ovvero, la distanza che c'è tra Londra, la città da cui è scappato da fuggiasco, a Madrid, che lo ha accolto a braccia aperte, da figliol prodigo mai dimenticato.
Il centravanti spagnolo, con il gol firmato stasera nella semifinale di ritorno di Europa League contro l'Arsenal, ha trascinato i suoi all'atto conclusivo della competizione. Un traguardo difficilmente immaginabile fino a qualche mese fa. A settembre, la situazione di Costa era tutt'altro che rosea. Relegato in tribuna da Antonio Conte, il tecnico che solo un anno prima ha vinto la Premier League con lui in attacco, e che adesso non lo può vedere. La permanenza in casa Blues prende le forme di un calvario per lo spagnolo. La sua stagione sembra chiusa in un vicolo cieco.
Eppure, le offerte per quello che, a conti fatti, rimane uno dei migliori attaccanti della Premier, non mancano di certo. Il Tianjin gli propone un contratto clamoroso da 40 milioni di euro a stagione, convinto di poterlo strappare al calcio europeo. Poi arriva la chiamata giusta. L'unica a cui, in tutto il continente, Diego Costa dice sì senza esitazioni. Sono serviti 60 milioni all'Atletico per riportare a Madrid il numero 18. Un ritorno a casa. Anche se, nel frattempo, la casa è cambiata.
Niente più Calderon, il ritorno in colchonero è al moderno Wanda Metropolitano. Poco male: a Diego Costa bastano 240 secondi per trovare il primo gol della nuova esperienza in maglia Atletico. La partita è quella contro il Getafe, che Costa conclude al minuto 68 a casa di un'espulsione per somma di ammonizioni. Lui è fatto così. A Madrid lo sanno e lo amano anche per questo. Perché è vero e irriverente, perché ha intelligenza tattica fuori dal comune ma a volte non sa porsi limiti.
Il bottino di gol, con quello che affonda l'Arsenal, ora dice 7 in 20 partite. In più, anche 5 assist. Un ritorno in grande stile, un ritorno alla Diego Costa. Chi se lo poteva immaginare solo 5 mesi fa? Ora per lui è iniziata una nuova vita. Che poi coincide con quella vecchia, e proprio per questo sembra andargli a genio. La Liga è alla fine, con il secondo posto messo in ghiaccio. L'appuntamento adesso è a Lione, il 16 maggio. Diego Costa e l'Atletico sono pronti a giocarsi una finale europea, dopo il 24 maggio 2014. In quell'occasione, l'Atleti si giocava la Champions League contro i rivali di sempre del Real. Diego Costa c'era, ma per poco: dopo appena 9' uscì per infortunio, lasciando posto a Adrian Lopez. 4 anni (e 9 minuti) dopo, l'epilogo può essere diverso. Anzi, dopo una stagione così tormentata, deve esserlo.