“La salvezza? Non ero felice, sarei falso a dire il contrario. Gli obiettivi erano altri e anche l'investimento fatto andava oltre il quartultimo posto. “A guardare il bicchiere mezzo pieno, ringrazio calciatori e staff tecnico che ci hanno tirato fuori da una situazione complicata. Però se penso al bicchiere mezzo vuoto, ecco, c'è tanta amarezza”. Sorride a metà ai microfoni di gianlucadimarzio.com Paolo Montemurro, presidente della Fidelis Andria, se gli si chiede della salvezza ottenuta dalla sua Fidelis Andria con 90 minuti di anticipo grazie al pareggio sul campo del Rende. La stagione, nelle idee del presidente biancoazzurro, era partita con altre attese. L'avvio con Valeriano Loseto, promosso dalla Berretti, l'assenza di vittorie per i primi 13 turni, poi la decisione di affidarsi all'esperienza di Aldo Papagni, capace di guidare la squadra fuori dalle zone pericolose con un cammino da playoff: 24 punti nel girone di ritorno. “A me non piace parlare di sfortuna, ma in alcune partite c'è stata, poi ognuno ci ha messo del suo e abbiamo vissuto un concorso di errori che ci hanno portato in alcuni momenti ad essere anche penultimi in classifica”.
La sua giornata si divide tra Gioia del Colle, core business della sua attività imprenditoriale, la provincia di Taranto e Andria. “Quanti chilometri in auto ogni anno? Un tempo 90mila, ora mi muovo molto in aereo. E passo ore al telefono, con collaboratori e amici per pianificare presente e futuro della Fidelis”. Superando anche le difficoltà, come i 3 punti di penalità incassati in stagione hanno dimostrato. La testa di Montemurro è però sul campo: Per la prima volta nei miei tre anni da presidente, c'è stata una crescita nel girone di ritorno. Le altre volte, invece, c'era un calo nella seconda parte di stagione. Le ragioni? Maggiore compattezza con la piazza e il calciomercato di gennaio”. Che il presidente dei pugliesi rivendica orgogliosamente: “Qualcuno l'ha criticato, ma abbiamo dato via calciatori che evidentemente erano svuotati quanto a contenuti e motivazioni. Chi è arrivato, invece, ha portato entusiasmo: parlo di Tartaglia, Abruzzese, Longo, Taurino, che ci hanno dato tanto. Non voglio dimenticare nessuno, c'è stata la crescita di Di Cosmo. Dati che mi piace sottolineare, perché la Lega Pro ci ha dimostrato ancora una volta che la linea verde è imprescindibile”.
I bilanci vanno oltre la singola stagione. Tre anni in sella alla Fidelis: “A livello di esperienza, è stata una grande esperienza, anche se pagata a caro prezzo per un novizio nel mondo del calcio. Direi che sin qui è una parentesi agrodolce della mia vita”. Ma nessun cambiamento in vista, assicura: “Paolo Montemurro era e resta ad Andria, sperando di avere maggiore supporto da parte di tutte le componenti, dal punto di vista politico e per l'incremento di sponsor che possano sostenere squadra e società”. A partire dal capitolo stadio: “Stiamo parlando con il Comune per sapere qual è il loro interesse e se vogliono dare l'impianto in gestione alla società. Mancano le strutture e i costi sono sempre molto alti. L'anno prossimo potrei portare il settore giovanile a Maruggio, in provincia di Taranto. Purtroppo occorre dare dei segnali”.
Il film del campionato scorre. Il momento più bello è scolpito nella mente: “Paganese-Fidelis 0-1, rete di Longo al minuto 85. Emotivamente è stata la partita più importante del campionato, quel pallone di Lorenzo lo abbiamo spinto tutti in porta”. Pietra angolare di una salvezza poi costruita nell'ultimo mese e mezzo, con sette risultati utili in otto partite: “Abbiamo lavorato già per creare un mix adatto alla prossima annata, per permetterci di riprendere il campionato laddove l'abbiamo lasciato”. Con Papagni ancora in panchina? “Non ci siamo ancora incontrati, ma vedremo. Aldo ha fatto un grande lavoro ed è sicuramente meritevole della stima della società. Non abbiamo ancora avuto modo di sederci a tavolino, ma siamo contenti di averlo avuto con noi. Dal fischio finale di Fidelis Andria-Virtus Francavilla, domenica pomeriggio, partirà la programmazione della prossima stagione”. E guai a dirgli di una partita senza obiettivi: “A me piace vincere anche a carte – replica – dobbiamo fare una grande partita per ringraziare i tifosi che hanno sostenuto la squadra per tutto il campionato”.