C’è un costaricano che difende la porta del miglior club del mondo, che è spagnolo: il Real Madrid. Poi c’è uno spagnolo - nato a Madrid - che è il titolare della Nazionale e che ha preso il posto dello spagnolo più galattico che ci sia stato negli ultimi anni: Iker Casillas. Infine c’è un belga che si sente spagnolo - la sua famiglia vive tutt'ora a Madrid! - e che lo spagnolo ormai lo parla benissimo, nonostante un inizio in salita: “Il mio primo mese nella Capitale fu terribile, non sapevo come comunicare perché non sapevo una parola. La prima che imparai? Piccione”. In spagnolo: palomo. Tant’è che il ‘Tigre’ Falcao gli ripeteva: “Palomo passami la palla”.
Keylor Navas. David De Gea. Thibaut Courtois. Il primo arriva da un momento delicato, forse il primo vero momento delicato della sua esperienza blanca fin qui Real: papera contro il Betis e Bernabeu che fischia. Fischia. Fischia. Ad ogni pallone toccato. Giù fischi. E Keylor? Ripreso dalle telecamere, il costaricano si fa cogliere il labiale: “No me jodas, Keylor”. "Come hai potuto, oh Keylor?”. Capita, sbagliare. Anche perché non gli succede quasi mai, anzi, forse ha abituato benissimo un pubblico di prassi fin troppo esigente com’è quello merengue, solito fischiare pure un mostro come Ronaldo Cristiano. Il quotidiano Marca ha alzato la voce: “Salvate il soldato Keylor”. Ma a quanto pare a Madrid - sponda Real - interessano più due ex Atletico come De Gea che è entrato nelle giovanili rojiblancos a 6 anni oppure Thibaut Courtois che con l’Atletico ha vinto una Liga nel 2013. E non è che piacciano per moda o capriccio ma solo perché sono due fenomeni assoluti, forse i numeri uno attualmente, come hanno anche dimostrato nel quarto di finale di Fa Cup che li ha messi a confronto, Chelsea-United.
De Gea ha sempre e solo pensato a giocare a calcio: prima segnava, poi ha deciso di mettersi i guantoni “perché mi piaceva, mio papà era portiere e spesso lo seguivo da dietro la porta”. Courtois invece avrebbe anche giocato volentieri a pallavolo, come fa tutt’oggi sua sorella, in Nazionale belga. “Fino ai 10 anni ho fatto l’esterno sinistro a calcio a 11. Poi ai 16 sono cresciuto in altezza - 1,93 - e mi sono diviso tra volley e porta…”. Ha scelto la porta. Inseguendo il suo idolo: Buffon. Poi a ruota ci sono “Van der Saar e… Casillas”. Proprio quel Casillas che oggi De Gea non deve far rimpiangere in Nazionale. E di cui prenderà l'eredità al Madrid? Ah, tra l'altro: De Gea è già stato a un passo dal Real, nell’estate del 2015, ma il tormentone di quel mercato estivo non si risolse per il verso giusto perché alcuni termini del contratto del trasferimento furono cambiati proprio all’ultimo facendo saltare il banco. E? Tutto come prima con Keylor al Real e De Gea allo United, dove ha pure preso otto chili di massa per poter uscire in presa sicura, sereno. Meno sereno è il costaricano titolare del Real Madrid, che forse tanto titolare non lo sarà più tra qualche mese. De Gea e Courtois sullo sfondo. Anche se al momento il portiere che ha realizzato più salvataggi (111) nei cinque top campionati europei in questa stagione è italiano e si chiama Gianluigi Donnarumma. Anni: 18.