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Icardi, il film del derby e un finale già visto

Dal gol decisivo su rigore di un anno fa alla rete odierna: bacio al fantasma della vecchia crisi realizzativa nelle stracittadine e a Wanda, in un finale romantico a 360º. Per un vento ormai totalmente cambiato…

Tutto secondo copione. Quello statistico e dei numeri, impietoso negli ultimi derby di Milano, capace di non tradire ancora le attese anche nell’ultimo capitolo di una saga destinata, inevitabilmente ed ovviamente, a continuare.

Per Mauro Icardi il Milan, fino a qualche anno fa, sembrava diventato incredibilmente un problema: allergico ai colori rossoneri in ogni stracittadina giocata, con uno score da 0 gol in 7 derby della Madonnina giocati, evanescente di fronte alla possibilità di sbloccarsi finalmente in una delle gare storicamente più importanti per la sua squadra.

Eppure, con il tempo, il vento è cambiato: prima con un soffio, non comunque sufficiente a portare ad una vittoria, poi con una raffica violentissima da 5 gol in 3 partite.

Un po’ come in una serata di San Siro che, dall’anormalità di un clima fin troppo inusuale per il mese di ottobre, è passata ad una gelida e improvvisa tormenta.

Aria di normalità ritrovata, per uno come lui: credere ad ogni pallone fino all’ultimo minuto, approfittando di un’uscita a vuoto di Donnarumma, e rivelarsi ancora decisivo.

Esattamente come un anno fa, sempre ad ottobre e sempre allo scadere: segnare tutti gli ultimi 5 gol dell’Inter nei derby in campionato e riuscire, statisticamente parlando, a toccare un punto mai raggiunto da nessun altro calciatore nerazzurro.

Nemmeno da uno come Milito, calamita da gol nelle stracittadine, fermatosi a quota 4 nel 2012: dato che fa riflettere, se ancora ce ne fosse il bisogno, sul peso e sul valore di un capitano ormai diventato sempre più simbolo della metà calcistica di Milano.

Copione rispettato, sì: dal punto di vista Icardiano, come ampiamente detto, ma anche riguardo l’aspetto che meglio sta caratterizzando, in positivo e in negativo, le due protagoniste del derby.

Da un lato l’Inter, simbolo di mentalità incentrata sul credere fino in fondo alla vittoria, sempre con lo zampino di un Vecino versione assist-man: il 50% delle reti nerazzurre in campionato, infatti, sono arrivate nel quarto d’ora finale di partita, esattamente come accaduto oggi.

Dall’altro il Milan, con ben 10 degli 11 gol subiti incassati nel corso dei secondi tempi: record negativo in percentuale di una stagione in cui i rossoneri, analizzando la stagione di gara in gara, sono finiti per regalare nuovamente punti importanti per la corsa alla Champions League.

Per una (cattiva) abitudine che, ancora, ha finito per ripetersi.

Tutto, insomma, secondo copione, tra sorrisi e facce scure: dall’ingenuità di Rodríguez a quella di Donnarumma, a distanza di un anno, ad un vecchio problema-derby ormai definitivamente risolto per chi del mal di gol, normalmente, non ha mai sofferto.

Testimonia, oggi più che mai, Mauro Icardi: bacio mortale ad un fantasma che ormai non esiste più, dolce invece alla donna che, nella vita quotidiana, lo spinge a dare sempre il massimo. Scena finale romantica di 90’ di film terminati, ancora una volta, nella stessa maniera.