“Non buttiamo la croce addosso a questi ragazzi. Recuperiamo quel senso di spensieratezza, di unione, di compattezza che ci ha reso speciali. Se vogliamo andare in Qatar dobbiamo tornare ad essere speciali, perché se saremo normali sarà più complicata”. Ha parlato così il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ad un giorno dalla mancata qualificazione diretta al Mondiale da parte degli Azzurri.
Gravina, però, resta ottimista: “Io ci voglio andare al Mondiale, pur sapendo che è molto più complicato rispetto a prima. Ma ha ragione Mancini e resto ottimista, se lo guadagniamo a marzo con grandi sacrifici e difficoltà forse ci arriveremo con maggiore consapevolezza”.
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“Non possiamo competere con le corazzate”
Il presidente federale, d’altro canto, ha aggiunto che “a livello individuale non possiamo competere con altre corazzate, siamo una squadra normale che ha fatto qualcosa di straordinario come vincere un Europeo”.
“Alcuni episodi ci hanno dato ragione, ora gli stessi episodi ci sono andati contro in due partite chiave e se ti giochi due jolly fai fatica, anche perché fisicamente e psicologicamente non stavamo bene. Ma non sono preoccupato. La progettualità della federazione non è finalizzata a vincere l'Europeo o il Mondiale. Il nostro progetto non finisce a Belfast. Abbiamo raddoppiato il valore commerciale anche in tempi di magra, cercando di essere credibili come dirigenti e dando un'immagine importante del calcio italiano”, ha continuato.
“Lo stage pre-spareggi? Complicato”
Infine, Gravina si è espresso riguardo la possibilità di inserire in calendario uno stage per gli Azzurri in prossimità degli spareggi, previsti tra il 24 e il 29 marzo prossimi: "Con tutta la massima volontà ci proveremo, ma la vedo molto complicata. Il 30 gennaio è al momento l'unica finestra disponibile. Già stamattina abbiamo chiesto alla Lega di fare qualche riflessione con noi ma ad oggi sono abbastanza incartati come noi".