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Genoa, chi è Bruno Labbadia: da “mangia spaghetti” a specialista in salvezze

Chi è l’allenatore scelto dalla società per rimpiazzare Shevchenko

Il Genoa è pronto a svoltare: in panchina e, nelle speranze societarie, anche in campo. La sconfitta contro il Milan in Coppa Italia, e soprattutto quella, pesantissima in chiave-salvezza, contro lo Spezia in campionato, hanno indotto i dirigenti rossoblù a optare per l’esonero di Andriy Shevchenko

 

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La sconfitta, pesantissima, contro la Fiorentina (6-0) ha portato la dirigenza genoana ad accelerare la decisione sul sostituto di Shevchenko. Ecco perché già domani sarà la giornata di Bruno Labbadia, che arriverà in Italia e diventerà il nuovo allenatore del Genoa.  

 

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Origini italiane

Labbadia, chiare origini italiane (i genitori vengono dalla provincia di Latina), compirà 56 anni l’8 febbraio prossimo. Da giocatore era un attaccante, e giocò, fra le altre, nell’Amburgo, nel Bayern Monaco e nel Werder Brema. Per lui anche due presenze con la maglia della nazionale tedesca. Dopo il ritiro, nel 2003, l’immediato passaggio alla panchina: comincia dal Darmstadt, il club della sua città natale, prosegue con Greuther Fuerth, Bayer Leverkusen, Amburgo. L’esperienza più lunga è quella a Stoccarda, dal 2010 al 2013: in tre anni arrivano un sesto posto e una finale di DFB Pokal, la Coppa di Germania

 

Specialista in salvezze

Le maggiori imprese della sua carriera, tuttavia, Labbadia le ha realizzate quando si trattava di salvezza. Ne ha garantita una serena all’Amburgo al suo ritorno; poi ne ha acciuffata in extremis un’altra con il Wolfsburg, sconfiggendo nel playoff l’Holstein Kiel nel 2018. Infine, si è conquistato con le unghie e con i denti, nell’anno del Covid, quella dell’Hertha Berlino

Labbadia sarà alla prima esperienza professionale fuori dalla Germania. E dove iniziare se non dal paese di origine della propria famiglia? Eppure Labbadia da piccolo ebbe dei “problemi” con le sue radici: a scuola lo chiamavano “mangia spaghetti“, e lui, per reazione, volle rimuovere dal proprio modo di esprimersi ogni traccia di italiano, come raccontò lui stesso. Poi Labbadia avrebbe “rinfrescato” la conoscenza della nostra lingua, che oggi parla correntemente: un altro punto a favore del suo ingaggio in rossoblù, sponsorizzato dal connazionale Johannes Spors, direttore sportivo del Genoa.  

 

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Il Genoa è la società più antica d’Italia. Il primo allenatore della sua storia fu un inglese, William Garbutt, che i giocatori chiamavano “mister“, uso poi affermatosi. Labbadia sarà il primo tedesco a sedersi su quella panchina. Tornerà in Italia, la terra dei suoi genitori, con una missione: continuare a fare quello in cui è più bravo, salvare le sue squadre. Come dire di no al destino?