"Se sono arrabbiato con Kessie? No". Gennaro Gattuso vuole subito mettere un punto fermo sulla questione del suo spogliatoio. Niente rancori, nessun problema, dopo quella lite con Biglia, brutta cornice a un derby che proprio non è piaciuto. "Non ce l'ho con Franck. L'episodio è chiuso, non ci sono problemi. In squadra ci vuole il rispetto verso tutti, questo conta. Ora non c'è più nulla da dire". "I due giocatori ci hanno messo la faccia: è un segnale positivo, vuol dire che possiamo raggiungere il nostro obiettivo".
Ancora sull'episodio, Gattuso è chiaro: "Nella mia carriera da calciatore ho sbagliato anche io, come con Jordan, ho sempre messo la faccia e pagato a caro prezzo, mi sono assunto la mia responsabilità e la società me l’ha sempre fatto pesare. Dopo Milan-Tottenham ci fu Chievo-Milan, Galliani voleva togliermi la fascia, io ero capitano all’epoca. Voleva dare un segnale, poi la squadra si è opposta. Credo fortemente in questo aspetto”.
Tanti i temi toccati durante la conferenza stampa. Si parla anche di San Siro: "È il cuore, la nostra storia, dove sono state giocate grandissime partite. Ma bisogna capire le esigenze del club che vuole tornare a giocare ai livelli dei top club europei. È giusto che la società stia pensando anche a fare qualcosa di diverso". Poi, il campo: "Contro l'Inter abbiamo disputato un primo tempo davvero orribile, imbarazzante. È stata una mazzata, brucia, mi sono stufato di fare gli stessi discorsi sui nostri errori. Noi però ci stiamo giocando il nostro scudetto: arrivare in Champions League. La nostra speranza è quella. Bisogna capire sempre i pregi e i difetti della squadra che si allena. Per caratteristiche dei giocatori, facciamo fatica a fare un certo tipo di calcio. Lo dicono le statistiche, le partite, quando vogliamo fare una pressione più alta. Per mesi avete fatto i complimenti alla linea di difesa, ma andavano fatti i complimenti a tutti. Quando fai 8-9 partite senza subire gol è perché c’è attenzione, sei più corto. Se devi correre 60 metri all’indietro, si fa più fatica".
Ma poi, attenzione anche al suo futuro: "Lo conoscere a fine stagione, fra due mesi dico quello che penso veramente. Non penso al mio contratto ora, io penso all’obiettivo da raggiungere. Sono focalizzato sul mio lavoro ed a riportare il Milan dove merita, leggo tante chiacchiere, mi faccio scivolare tutto addosso e continuo a lavorare. Ma quando finirà il campionato vi dirò quello che penso e quello che farò”.