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Gaich sceglie il 7, G. Imbriani: “Un gesto che tocca il cuore”

La prima volta al Vigorito, anche se in tribuna. Ma l’occasione per scendere in campo prima della partita e immortalare questo momento c’è stata. Adolfo Gaich ha assistito all'1-1 tra Benevento e Sampdoria, ed è rimasto colpito dallo striscione affisso in Curva Sud: “Ci hai tenuti per mano e ci hai portato lontano. Auguri eterno capitano!”. Il riferimento è al compianto Carmelo Imbriani, ex attaccante e allenatore del Benevento scomparso nel 2013 a causa di una malattia, il linfoma di Hodgkin.


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Oltre allo striscione, l’immagine dell’esultanza di Imbriani e un gigantesco numero 7. Da qui nasce la curiosità di Adolfo, che si è fatto spiegare la sua storia, per poi chiedere di cambiare numero di maglia. Dal 23 al 7, che è stato anche il primo numero usato quando ha iniziato a giocare a calcio nell'Unión de Bengolea. È stato un gesto forte che ha toccato il cuore della nostra famiglia, ci ha fatto molto piacere. Al di là di come andrà il calciatore, abbiamo apprezzato molto l’uomo e voglio sottolinearlo. Mi auguro di incontrarlo e ringraziarlo di persona: è un gesto che ho appprezzato tantissimo. Mi auguro che ci sarà modo di stringergli la mano un giorno”.  Così Gianpaolo Imbriani, fratello di Carmelo, a GianlucaDiMarzio.com. Lui che da qualche anno racconta la storia di suo fratello in giro per il mondo, per portare un messaggio.


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Da Benevento al resto del mondo con l’associazione ‘Imbriani non mollare’. Gianpaolo è stato anche in Argentina, la patria di Gaich. “Ho avuto modo di viaggiare in quel Paese e mi piacerebbe fargli sapere che il mio sogno è quello di costruire cinque campi da calcio, uno per ogni continente. Lui è della provincia di Cordoba, mentre io sono stato a Salta e ho avuto modo di conoscere persone meravigliose: ho vissuto giornate indimenticabili lì insieme a loro. Dopo il campo in Africa e quello che c’è a Benevento, il mio obiettivo è costruirlo a Salta. Ora sto scrivendo un libro, non potendo viaggiare mi sto sfogando così: mi auguro che questo libro possa aiutarmi a realizzare il progetto di costruire questo campo in Argentina”.


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Gianpaolo conosce l’Argentina ma non Gaich, che è arrivato da pochi giorni in Italia dopo la poco fortunata esperienza in Russia. Non seguo il calcio da quando ho perso mio fratello. Ora tifo per i tifosi del Benevento, che trovano sempre il modo di ricordare Carmelo. Respirando si può notare quanto a Benevento sia ancora amato mio fratello”. Il 15 febbraio sarà l’anniversario della scomparsa di Carmelo, mentre il Benevento sarà impegnato il 12 contro il Bologna: quella data potrebbe essere quella giusta per l’esordio di Gaich in giallorosso. Un bel modo per onorare questa ricorrenza.