"Questa é una conferenza che andava fatta tempo fa, si è aspettato del tempo sperando che la questione si ricomponesse, me ora è arrivato il momento di dire basta". A prendere la parola per primo alla conferenza organizzata dall'ex attaccante della Sampdoria Samuel Eto’o all'Hotel a ME Milan Il Duca di Milano, dove il camerunese questo pomeriggio ha invitato la stampa per raccontare la sua versione dei fatti relativa alla disputa con il club blucerchiato annunciata qualche settimana fa, è George Gardi, manager del giocatore. Riepilogando i passaggi dell'arrivo a Genova dell'attaccante, l'agente ha ricordato come tra gli accordi ci fosse anche quello della realizzazione di un film sulla vita di Eto'o e la possibilità di portare il giovane più promettente della sua scuola calcio a Genova, giovane promessa individuata in Fabrice Olinga tesserato dall'Apollon di Limasson. "Cosa che non nonostante le continue promesse del club blucerchiato non è mai avvenuta".
Per chiudere l’operazione con il club cipriota la Samp ha però bisogno del contributo economico dello stesso Eto’o, che rinuncia a parte del suo stipendio. Il club blucerchiato non ha però il posto da extra-comunitario e così Olinga viene girato alla squadra romena Viitorul Costanza dove a causa di problemi legati al tesseramento non riesce mai a giocare, senza percepire lo stipendio che gli viene anticipato dall’Apollon, con la promessa della Samp di risarcirlo il prima possibile. A rassicurare Olinga e l'entourage l'Avvocato Romei, che a mezzo mail assicura che la Sampdoria sta facendo il possibile per liberare il posto da extra comunitario per tesserarlo, ma non accadrà mai. Da qui il senso di frustrazione di Eto'o, che si è sentito preso in giro. Giocatore che ha atteso ancora fino a poche settimane fa, quando la Sampdoria - secondo la versione dell'entourage del giocatore - ha provato a rinegoziare ancora gli accordi. "Oggi siamo qui per dire basta - continua Gardi - per dire che sia Olinga che l'entourage si avvarranno degli avvocati per far luce su tutta questa vicenda". A prendere la parola è poi Samuel Eto'o. "Non voglio parlare in italiano perché non lo parlo perfettamente e voglio dire le parole giuste. Ho sempre cercato di comportarmi da galantuomo in tutta la mia carriera, penso che la galanteria non abbia prezzo e che quando c'è da dire no vada detto. Ho sempre lottato per non arrivare a queste situazioni, non voglio essere troppo lungo. Chiedo solo al presidente Massimo Ferrero e al suo avvocato Romei, al quale ho e abbiamo dato molta fiducia, di fare quello che è giusto. Spero che tutti i messaggi che ricevo dal presidente, che sono bei messaggi, vengano confermati dai fatti. Ho sempre creduto e credo ancora al presidente, vorrei che lui sistemasse la situazione soprattutto per il grande club che è la Sampdoria e spero che queste cose non accadano più nel calcio. Se l'ho sentito di recente? Ho sentito Ferrero circa una settimana fa, mi ha mandato una bellissima foto di noi due assieme. Ho replicato mandando un'altra foto di noi due, poi ho mandato un messaggio più duro nei suoi confronti, ma questo rimane tra noi due. Le voci legate ad una mio trasferimento in Turchia per vicende extra calcistiche? Bugie, ero molto contento di essere alla Sampdoria, di giocare in quel bellissimo stadio davanti a quei magnifici tifosi. L'entusiasmo visti i fatti è cambiato, purtroppo le cose sono andate diversamente da come immaginavo, ma ho un ricordo positivo della Sampdoria". A chiudere la conferenza l'intervento dell'avvocato Luca Tolentino. "La ragione della mia presenza é da interpretare nella trasparenza di intenti. I miei assistiti hanno voluto manifestare che alla luce di certi incredibili avvenimenti sia arrivato il caso di intervenire in maniera più decisa, visto che non c'era più la possibilità di risolvere la cosa bonariamente. È chiaro che dal punto di vista giuridico ci sia stato un inadempimento, che degli accordi non siano stati rispettati, non ci sono solo parole o video, ma documenti che inquadrano in modo chiaro una situazione che ha creato dei danni sia per il Sig. Eto'o che per il Sig. Olinga. Da una parte è un inadempimento in ambito giuridico, dall'altra io credo anche debba avere rilevanza la violazione dal punto di vista deontologico, essendo il mondo sportivo un ambito di grande rilevanza. C'è stato un inadempimento contrattuale, c'è un contratto firmato da Olinga e dalla Sampdoria. Questo contratto datato 1 agosto 2015 prevedeva dei punti, ingaggio, premi. Nel momento in cui Olinga ha firmato ha perfezionato un contratto che di fatto non ha avuto un seguito. Questo ha pregiudicato non solo il giocatore Olinga, ma anche l'Apollon che ne deteneva il cartellino e che ha ritenuto opportuno depositare un esposto verso la FIFA. Mi sembra dunque che ci siano tutti i presupposti per agire dal punto di vista giuridico, ritengo addirittura che gli addebiti siano anche maggiori perché di fatto Olinga, ragazzo giovane che si è affidato alla Sampdoria, ha dovuto purtroppo subito una serie di disagi. Uno di questi la richiesta di aggregarsi a Pinzolo in ritiro per allenarsi poi a parte, questo ed altri sono stati una serie di comportamenti di natura vessatoria, lesivi anche della dignità del giocatore. Ci sono degli aspetti quindi per i quali abbiamo deciso di agire sia davanti alla giustizia sportiva che quella ordinaria. Allo stato dei fatti la nostra prima valutazione è quella di rivolgerci alla giustizia sportiva, anche se i tempi si sono allungati mi auguro comunque si possa ancora raggiungere un accordo per ristabilire la serenità di Olinga e risarcire i danni sofferti da lui e da Samuel Eto'o".Data: 11/04/2016 -