Uno all'Olimpico di Torino, l'altro in quello di Roma: a poco meno di ventiquattr'ore di distanza l'uno dall'altro, quante emozioni per i fratelli Baldé in questo week end nel pallone. L'ultima in ordine di tempo, la doppietta ad aprire e chiudere il derby della capitale tra Roma e Lazio, quella di Diao Keita Baldé, per tutti Keita: sinistro sotto le gambe di Emerson Palmieri e alle spalle di Szcezesny per 1-0, calcio di rigore in movimento e destro all'angolino per il definitivo 3-1. Show Keita all'Olimpico, Roma è biancoceleste.
Seicento ottantanove chilometri di macchina più a nord, quasi ventiquattr'ore prima, eccola l'altra emozione targata Balde: niente Keita, ma Ibourahima, per tutti Ibou. Professione attaccante, - come il fratello più grande - nove gol in ventitré presenze (tredici in ventotto fratello), vero e proprio trascinatore della Primavera della Sampdoria guidata da Ciccio Pedone, ieri per la stellina blucerchiata è arrivata la prima chiamata tra i grandi. Emozione grandissima immortalata da uno scatto ricordo, da custodire gelosamente nel cassetto dei ricordi e - in tempo di social - da postare immediatamente su Instagram: "Mai dimenticherò la giornata di ieri, un'esperienza unica, un SOGNO", il messaggio postato dall'attaccante è accompagnato dagli immancabili hashtag: #primaconvocazione, #serieatim e #mydream.
Foto: Instagram Ibou Balde
In foto con lui seduti in panchina, i compagni in Primavera Tessiore e Tomic, tutti protagonisti dello stesso sogno ieri realizzato a metà da Ibou: "Un mio sogno? - raccontava il ragazzo a inizio campionato a Gianlucadimarzio.com (qui) - è di esordire in Serie A con la Sampdoria". Sogno quasi realizzato: il classe '99 ieri non è entrato in campo, ma ha vissuto comunque una giornata speciale, da ricordare e... da festeggiare. Magari assieme a Keita: "Con il quale ci sentiamo continuamente, - ancora Ibou - sia quando gioca che quando non gioca. Ci raccomandiamo a vicenda di impegnarci sempre per continuare a migliorare costantemente”. Di sicuro si saranno sentito più volte tra ieri e oggi: dall'Olimpico all'Olimpico, un fratello sulle tracce dell'altro. Perché in casa Balde il gol è un vizio di famiglia.