Il Milan nel cuore, così come Mihajlovic. Impossibile per Gianluigi b separare le due cose. I pensieri del portiere rossonero, che a soli vent’anni ha già collezionato 145 presenze in Serie A, ora vanno inevitabilmente all’allenatore che lo ha fatto esordire: “Ricordo quel giorno, ero emozionatissimo e leggermente teso. Sinisa me lo disse ventiquattrore prima, ero felice e volevo subito chiamare la mia famiglia. Mi chiese se avessi paura di giocare, io gli risposi di no perché ero pronto e motivato. Il mister supererà sicuramente la sua malattia, è un leone. Gli auguro buona fortuna e spero di riabbracciarlo presto”.
Un vero e proprio campione di precocità, ma anche un ragazzo dal grande cuore. Il classe ’99, tra i vari temi trattati nella sua intervista ai microfoni di DAZN, ha anche parlato della gara contro l’Inter di sabato prossimo: “Nel derby si va oltre a tutto, è una partita a sé, giocarla ti carica ed emoziona tantissimo. È una grande soddisfazione essere in campo in certe gare, ma la cosa più bella sarebbe vincerlo”.
“Siamo un grande gruppo. Con un nuovo allenatore all’inizio è normale avere difficoltà, ma lo stiamo seguendo. Non stiamo giocando benissimo, ma col tempo miglioreremo” ha proseguito il portiere della Nazionale. “Le parole di Boban su di me? Lo ringrazio molto, io cerco sempre di dare tutto e di aiutare la squadra. Sono uno di quelli con più presenze e sento molta responsabilità".
Donnarumma ha poi parlato dei suoi inizi da portiere, accanto a suo fratello Antonio, tuttora suo compagno al Milan: “Avevo quattro anni quando lui si allenava con mio zio. Ho cominciato presto, da lì sono sempre stato in porta. Con Antonio scherziamo sempre, mi sprona e mi tranquillizza sempre prima di ogni partita. Romagnoli? Con Alessio ho un rapporto stupendo. È un ragazzo splendido, gli voglio davvero bene. È un grande capitano e gli auguro di continuare ad esserlo. La mia parata più bella? Contro la Juve a San Siro all’ultimo minuto, sull’1-0. Il boato dello stadio mi ha emozionato”.
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