La FIFA ha comunicato di aver adottato sanzioni contro diverse Federazioni nazionali per la loro condotta discriminatoria e antisportiva tenuta dai rispettivi tifosi nel corso delle ultime amichevoli tra nazionali e nelle prime gare di qualificazione per la FIFA World Cup 2018.
Nell’ottobre del 2015 la FIFA, consapevole che la discriminazione è probabilmente antica quanto il genere umano e che pensare che quest’idea possa rimanere fuori dal mondo del calcio sia perlomeno ingenuo e superficiale, ha pensato di intraprendere con decisione la lotta contro la discriminazione attraverso un’azione di continua sensibilizzazione per modificare queste mentalità attraversa idee e azioni che sono semplici proprio sperando che diventino più efficaci.
Con quest’intento ha elaborato molti esempi pratici che ha raccolto nella sua “Guida alle Buone Pratiche sulla diversità e Anti- discriminazione”, un manuale che è stato inviato tramite a tutte le 209 Federazioni affiliate, che incoraggia gli attori nel mondo del calcio a prendere parte attiva ad iniziative contro la discriminazione nel modo più corretto ed efficace.
Questo include una serie di azioni apparentemente senza pretese, come annunci negli stadi da parte di ex giocatori, indossare lacci arcobaleno colorati contro tornei di omofobia o di calcio per i giocatori non vedenti e ogni altro. Queste campagne non devono necessariamente essere costose. La cosa importante è che queste iniziative facciano il miglior uso degli interessi e delle competenze già disponibili in ogni paese. Tutte le Federazioni hanno avuto tempo fino al 31 marzo 2016 per adottare piani concreti utilizzando i suggerimenti e le indicazioni contenute nel manuale, allo scopo di combattere il razzismo e le discriminazioni tra i giocatori, dirigenti e tifosi. Dopo un periodo di transizione che aveva visto nel maggio scorso alcune Federazioni richiamate a comportamenti più adeguati al rispetto delle iniziative in esame, la FIFA ha deliberato una serie di decisioni, di cui noi faremo un breve estratto.
La sanzione più grave è stata adottata contro il Cile, che si è visto squalificato per un turno l’”Estadio Nacional Julio Martínez Prádanos” a Santiago, con la decisione che il turno sarà scontato in occasione della gara di qualificazione FIFA World Cup ™ 2018 con il Venezuela del 28 marzo 2017. Inoltre alla Federazione cilena è stata comminata una multa di 65.000 franchi svizzeri.
Esiste un lungo elenco di Federazioni sanzionate fra le quali fanno spicco: Honduras, di CHF 65.000 per due casi; Albania, di CHF 50.000; El Salvador di CHF 45.000; Messico di CHF 30.000; Perù di CHF 30.000; Paraguay di CHF 25.000; Argentina di CHF 25.000; Canada di CHF 20.000; Brasile di CHF 20.000 per i singoli casi e altri con importi minori.
Non poteva mancare in questo elenco la nostra Federazione che si è vista condannare a pagare 30.000 franchi svizzeri per il comportamento tenuto dai propri tifosi in Israele, in occasione della prima gara di qualificazione del settembre scorso.
Tutti i procedimenti si riferiscono agli incidenti che coinvolgono comportamenti discriminatori e antisportivo dai fan, tra cui, in alcuni casi, canti omofobici. La Commissione Disciplinare ha preso le decisioni dopo aver analizzato i rapporti degli Ufficiali di Gara, la posizione assunta dall'associazione (se applicabile), così come la relazione antidiscriminazione partita dell'osservatore e gli elementi di prova a disposizione. Circostanze attenuanti sono state prese in considerazione in alcuni casi, compresi gli sforzi delle associazioni aderenti per aumentare la consapevolezza tra gli spettatori e la lotta alla discriminazione. Il comitato ha discrezionalità assoluta per quanto riguarda la valutazione della prova.