Immaginate che lo speaker del Guangzhou R&F sia George Clooney. Sì, immaginatelo per davvero perché all’ennesimo gol del numero 25 sentirete tutto lo stadio gridare a gran voce “What else?”. Proprio come nella pubblicità della nota marca di caffè della quale l’attore di Hollywood è il testimonial.
Nessuna trovata pubblicitaria, sia chiaro, semplicemente il soprannome - o nome d’arte, se vi va - di Eran Zahavi. Er…chi? Avete letto bene, l’israeliano che nel Palermo ci mise lo stesso tempo a segnare il primo gol (appena 18 secondi) e ad esser bollato come autentico bidone. Eppure di tempo da allora ne è passato e più che acqua sotto i ponti è il caso di dire che ne sono entrati di palloni in rete. Dopo l’esperienza tutt’altro che felice in Italia, Zahavi è tornato in patria e non certo per riprendere a fare il venditore ambulante, come quando ha iniziato a fare il calciatore.
Al Maccabi Tel Aviv è diventato letteralmente una leggenda. 115 gol in tre stagioni, un numero tale da valergli il titolo di capocannoniere per tre anni di fila con un record (35 gol in 36 partite nell’ultimo campionato) che sarà duro da battere praticamente per chiunque. Come se non bastasse ha trascinato la squadra in Champions League segnando gol a raffica nei preliminari. Genio sì, ma anche sregolatezza, dal momento che al primo derby con l’Hapoel (la sua ex squadra) finisce subito in rissa, ma gli avversari in questo caso non c’entrano nulla. Il match viene sospeso per un’invasione di campo da parte di un tifoso che ce l’ha solo con lui. Zahavi perde la testa e risponde…con le cattive. Espulsione e squalifica. L’israeliano pretende che il club si rifiuti di tornare in campo per opporsi a quel rosso. Mediazioni, scuse, interviste, ma la squalifica rimane. Come i gol, che nonostante tutto non mancano mai. Anzi tornano come prima e più di prima. E grazie ai gol conquista l’attenzione da parte degli osservatori cinesi che convincono il Guangzhou R&F a pagare 7 milioni di euro per portarlo in estremo oriente. Investimento ripagato dal momento che nelle prime giornate di campionato è una garanzia di gol e spettacolo. Domenica l’ultima tripletta da tre punti in classifica. Una bella risposta per convincere i più scettici - palermitani e non - che avevano ancora dubbi sulle sue qualità. Della serie: “serve altro?, anzi… “What else?”.