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Data: 12/09/2018 -

Del Piero: "La Juve gioca per vincere la Champions, CR7 sarà contagioso con la sua mentalità"

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12 settembre 1993: esattamente 25 anni fa Alex Del Piero debuttò con la maglia della Juventus, collezionando la prima di 705 presenze in bianconero. L'inizio di una fantastica storia, che ha portato poi questo straordinario campione a vincere tutto con questa maglia e ad arrivare anche sul tetto del mondo con la Nazionale nel 2006. Dieci anni prima, invece, diventò campione d'Europa con la Juventus:

“Quella del 1996 fu una stagione di vera esaltazione, è diverso rispetto al Mondiale dove tutto è concentrato in un mese e vivi in una specie di bolla – ha dichiarato in un'intervista a La Gazzetta dello Sport - La Champions è una strada lunga e quell’anno la percorremmo disintegrando ogni ostacolo. Sul piano personale fu l’anno della mia affermazione. Per il popolo juventino, del quale facevo e faccio parte da tifoso, fu l’anno del riscatto: finalmente i più forti in Europa eravamo noi.

Se la Juve può ripetersi quest'anno? Vedo ancora favorito il Real Madrid, anche se ha perso Ronaldo. Seconda fila con Juve, City e PSG. Terza fila: Barcellona, Bayern e Liverpool. La Juve gioca per vincere, la non ci sono mezze misure. La Roma punta in alto perché ha dimostrato di avere la mentalità giusta per diventare una sorta di Liverpool italiano, ovvero una squadra che sa esaltarsi nelle notti europee. Napoli e Inter giocano per mettersi alla prova: vediamo a che livello siamo.

Quali sono gli obiettivi plausibili di Juve, Napoli, Roma e Inter? Mi auguro riescano a passare tutte il turno, ma se qualcuno dovesse andare in Europa League spero la affronti con la giusta mentalità.

Il Napoli ha il girone più duro delle quattro. Ancelotti è un numero uno in Europa, porta tantissimo in termini di mentalità e consapevolezza. Ma sarebbe ingeneroso attribuire a Sarri le responsabilità della differenza di rendimento tra Italia ed Europa. Fa parte di un percorso, ora Carlo deve gestire una nuova fase di crescita, cercando di valorizzare tutto l’organico per non arrivare senza benzina nei momenti chiave della Champions”.

Poi Del Piero parla dei grandi campioni che si sfideranno in Europa: “Messi e Ronaldo daranno ancora tantissimo, soprattutto in Champions. Sono molto curioso di vedere Mbappè. Anche se credo che tutti ci stiamo dimenticando troppo in fretta di Dybala. Gli allenatori? Non riesco a vedere il sistema di gioco come un fine: è un mezzo. In genere, mi affascinano gli allenatori che sanno cambiare, che si inventano una genialata che segna una stagione (la posizione di Casemiro nel Real, la Juve con quattro attaccanti di Allegri, per esempio). Ma anche Guardiola ha saputo fare evolvere il suo gioco, non è un integralista. Anche per questi confronti, la Champions sarà esaltante”.

E su un ipotetico Juve-PSG con Buffon in campo: “Quando andai via dalla Juventus, avevo la possibilità di giocare nel Celtic Glasgow. Rifiutai quella e altre proposte perché avevo già deciso di lasciare l’Europa. Ma quell’anno Juve e Celtic si affrontarono agli ottavi. Pensai: “Meno male che non ci sono andato”. Dunque se capiterà a Gigi, saranno fatti suoi! A parte gli scherzi, lo seguirò con affetto, ma se ci sarà Juve-Psg gli tiferò contro...”.

Ma quale apporto potrà dare Ronaldo alla Juve: “È un campione straordinario e ha la mentalità che hanno solo i grandi dello sport. Saprà renderla contagiosa. All'inizio non ci ho creduto. Pensavo fosse una bufala. La Juve ne aveva bisogno, anche per crescere in tutto il mondo. Partner ideale? Quando la squadra avrà trovato maggiore solidità, credo che Allegri oserà con una formazione spregiudicata, come due stagioni fa. Io continuo a dire che un giocatore come Dybala non può che diventare fondamentale. L'intervista a CR7? Devo dire che quello che mi ha coinvolto di più l’ha detto in onda: le considerazioni sulla mentalità vincente, sulla maniacalità nella preparazione e nell’allenamento, sulla capacità di porsi sempre nuovi obiettivi e di autogenerare motivazioni straordinarie. In quelle parole, in cui sinceramente mi sono ritrovato, c’è l’essenza dello sport. E spiegano perché i campioni hanno qualcosa di più”.

L'intervista integrale sulle pagine della Gazzetta dello Sport.

Tags: Juventus



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