Darmstadt, da sogno a incubo: può fare peggio del Tasmania Berlin
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Data: 10/04/2017 -

Darmstadt, da sogno a incubo: può fare peggio del Tasmania Berlin

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Il Darmstadt dei miracoli, questa volta, torna a casa a bocca asciutta. Niente salvezza allo scadere, niente urla di gioia, niente commozione: niente. La storia dei Lilien si è capovolta nel giro di una stagione: da sogno a incubo, da eccitazione a resa. In Bundesliga solo 15 punti conquistati da agosto a oggi: bottino magrissimo, che potrebbe già voler dire retrocessione nel prossimo weekend, quando la squadra di Frings giocherà in casa contro lo Schalke 04. Un record al contrario, che ora potrebbe consegnare alla storia il piccolo club promosso dalla Zweite Liga nel 2015, a quasi 40 anni di distanza dall’ultima apparizione in Bundes.

Fare meglio del Tasmania Berlin per i Lilien è comunque ancora possibile. La minuscola squadra della Capitale tedesca è nota per essere la peggiore di sempre dal 1963, data di nascita della nuova Bundesliga. Due numeri, per capirci: nel 1965, il club che prese il posto del declassato Hertha riuscì a collezionare la miseria di 8 punti in campionato (sarebbero 10 con la nuova formula), a totalizzare 28 sconfitte e ad aprire una striscia record di 31 match senza vittoria. Il tutto, accompagnato da una differenza reti di -93. Peggiorare questi dati sarebbe impossibile anche per il disastroso Darmstadt di questa stagione, ma c’è un particolare che potrebbe consentire alla squadra di Frings di stabilire un nuovo record negativo: il Tasmania, seppur sempre stato ultimissimo da inizio stagione, era stato capace di conquistare almeno un punto in trasferta, cosa ancora non riuscita al club dell’Assia, che resta comunque la squadra peggiore della storia della Bundesliga da quando sono entrati in vigore i tre punti. Per evitare la figuraccia, il Darmstadt ha a disposizione ancora tre gare fuori casa: Amburgo, Monaco e Mönchengladbach. Missione quasi impossibile.

Un sogno infranto, quello del Darmstadt, che nella scorsa stagione era riuscito miracolosamente a salvarsi. I motivi del crollo (atteso, dopotutto) non sono comunque sconosciuti: il mercato della scorsa estate ha depotenziato notevolmente la squadra - persi giocatori fondamentali come Caldirola, Rausch e, soprattutto, Sandro Wagner - il club risulta il più povero per distacco dell’intera Bundesliga (e anche della maggior parte dei club di Zweite) e i diversi cambi di allenatore non hanno permesso al gruppo di compattarsi, come successo nella passata stagione, grazie all'abile mano di Dirk Schuster. Un mix di motivi che non cancellano comunque una delle più belle storie dell’ultimo decennio di calcio tedesco.

Anche in questa stagione, nonostante i numerosi problemi, il Darmstadt ha avuto modo di distinguersi per la sua genuinità: ha rinominato il suo stadio in onore di Jonathan Heimes, giovane tifoso scomparso prematuramente a causa di un cancro; ha avuto l’onore di essere seguito su Twitter da Barack Obama, a cui è stato anche recapitato un invito per un match di campionato; ha, infine, vinto il premio per la protesta più fantasiosa nei confronti dei colossi dell’RB Leipzig. È stata una storia fantastica, in fondo, quella dei Lilien, ora pronti a salutare la Bundesliga. Almeno un applauso è meritato.




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