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Data: 08/04/2017 -

I gol, la fame, la sfida. Borriello&Belotti: generazioni di bomber a confronto

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Sogno ancora di andare in Nazionale, con Belotti poi formeremmo una grande coppia!”. Iniziamo da qui: parole e musica di… Marco Borriello. Sembra strano? Non proprio. Trentaquattro anni, 13 gol in campionato e una seconda giovinezza in atto. Borriello è tornato a fare quello che ha sempre fatto: i gol. E tanti. Al punto che sognare ancora la maglia dell’Italia non sembra utopia. A fargli compagnia lì in avanti sarebbe Andrea Belotti, mister “100 milioni”. E pensare che nel 2008, quando Borriello indossava per la prima volta la maglia della Nazionale, Belotti era ancora un giovane promettente che sgomitava nelle giovanili dell’Albinoleffe. Una vita fa. Ne ha fatta di strada poi il ragazzo… Già, dall’Albinoleffe al Torino passando per Palermo, sempre sulla cresta dell’onda, quella non manca mai. Domenica al Sant’Elia saranno vicini Borriello e Belloti, la maglia però non sarà quella azzurra. Intanto si troveranno faccia a faccia, uno di fronte l’altro. Destini incrociati, generazioni a confronto, l’obiettivo però è sempre lo stesso: fare un gol più dell’altro.

Borriello e Belotti, B&B, ma ne manca una: quella di B…omber, eccola. Inevitabile, scontata. Ma quando si parla di loro non si possono non menzionare i gol, parte fondamentale della loro vita: 168 in due. Certo sì, quelli del cagliaritano al momento sono parecchi di più, ma i 9 anni di differenza rispetto al Gallo si fanno sentire. Solo in quel caso però eh, meglio specificarlo. Perché Borriello a 34 anni sembra un ragazzino. Lotta, sgomita, rincorre gli avversari e… si prende anche qualche rivincita: “In molti mi davano per finito”. Una frase ricorrente, come anche “a Cagliari andrà a fare le vacanze”. Nemmeno per sogno. Al mare ci penserà da giugno, magari approfittando della vacanza offerta da Vieri: “Se segna 15 gol gli pago tutto io”. Inizierà forse a tirare fuori il portafoglio Bobo, perché Borriello tra campionato e coppe il traguardo l’ha già raggiunto. E non vuole di certo fermarsi “Il mio obiettivo resta sempre far gol e ancora gol: tutto il resto viene da sé”. Questione di priorità. A Cagliari Borriello è rinato, ha trovato un altro trampolino di lancio, l’ambiente ideale per tornare a splendere. E non solo per merito del sole della Sardegna, perché sotto la guida di Rastelli sta vivendo la terza stagione migliore della sua carriera, dopo quelle al Milan (14) e al Genoa (19). Perché in fondo finché ci sono i gol c’è tutto, no?

Deve pensarla più o meno allo stesso modo Andrea Belotti, uno che col gol nel sangue però non c’è nato. Il motivo? “All’inizio non voleva nemmeno giocare a calcio, si fece contagiare dai compagni”. Parola di papà Roberto “e poi non faceva nemmeno l’attaccante, solo all’Albinoleffe lo spostarono più avanti”. Merito di Alessio Pala. Intuizione geniale ed effetto domino. Un gol dopo l’altro, senza sosta. Faccia d’angelo, sorrisone sincero, ragazzo della porta accanto. Se di professione fate il portiere però, quando lo vedete c'è da scaldare i guantoni, è un tipo pericoloso sotto porta. Killer instinct, qualità innata. Non sbaglia un colpo il Gallo “mi chiamano così perché da piccolo inseguivo i galli nel pollaio di mia zia. E perché il mio amico Juri Gallo mi ha detto di fare questa esultanza per scherzo”. Ha alzato la cresta una volta e non l’ha più abbassata. Cinque dita aperte sulla fonte, un marchio di fabbrica. Ricorrente, perché Belotti ripete il gesto quasi ogni domenica. Basta guardare i numeri: 23 gol in campionato e vetta della classifica marcatori. C’è altro? Certo che sì: Il Gallo è l’unico italiano presente nella top 5 dei pretendenti alla Scarpa d’Oro 2017, insieme a lui nomi del calibro di Messi e Aubameyang. Orgoglio italiano. Lui che la maglia della Nazionale ormai se la tiene stretta, non la molla più. L’obiettivo dichiarato è il Mondiale, proverà a centrarlo a suon di gol. Magari a dargli una mano potrebbe pensarci Borriello, che l’esca a Ventura l’ha lanciata “finché gioco proverò a conquistarmi la maglia azzurra”. Di solito è uno che mantiene la parola data, chiedere a Vieri per conferme. B&B, Belotti e Borriello che domenica si troveranno di fronte, e la solita B ad accomunarli: quella di Bomber.



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