Wahnsinn è la parola che in questi giorni più volte si legge accostata al Colonia. Follia, incredibile. Ed è incredibile per davvero: dopo quattro giornate, alle spalle del Bayern, a punteggio pieno, c'è solo la squadra di Peter Stöger, partita a raffica in Bundesliga e già a quota dieci. Un gruppo pressoché identico a quello dell'ultima stagione, che sta sfoderando doti nascoste e per ora si presenta come mina vagante a sorpresa del campionato.
Una favoletta di inizio stagione, recitata da attori normali. Non è un caso se l'attaccante titolare si chiama Anthony Modeste - alcuni dicono lo sia anche di fatto, ma i 15 gol dell'ultima stagione certificano la sua crescita -, statuario francese che sogna la nazionale ed esulta con balletti improvvisati. Per lui, che la Bundesliga la conosce ormai bene, una partenza da quattro-in-quattro è davvero super, e l'obiettivo di migliorare l'annata appena trascorsa si fa già più vicino.
Normalità, dicevamo. Se potesse avere un volto, avrebbe quello di Jonas Hector, che noi italiani conosciamo bene dopo Euro2016. Nell'altalenante Colonia, l'esterno della nazionale tedesca si è guadagnato fascia e onori, avendo più volte rifiutato di partire. Sta bene lì e vorrebbe portare la squadra più vicina possibile all'Europa, magari già quest'anno. Nel 2014 lui è stato tra i protagonisti della promozione in Bundesliga: di quel gruppo, oggi, restano ancora Timo Horn, Dominic Maroh e Matthias Lehmann, la colonna vertebrale della squadra.
E poi c'è Peter Stöger, allenatore, anima e cuore di questo Colonia. Austriaco di nascita, ma ormai adottato dalla città: nel 2014 c'era anche lui, al primo anno in Germania dopo aver segnato la storia all'Austria Vienna. È in carica ormai da più di tre stagioni e ha un contratto fino al 2020, firmato pochi mesi fa. Intorno a lui è stato costruito un progetto, per cercare costanza e continuità nella crescita. E ci sta riuscendo, punto dopo punto. Insieme a un gruppo di giocatori normali.