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Data: 11/03/2020 -

Da Genova a Bergamo in 72 ore. Ilicic e la sliding door che cambiò tutto

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I 4 gol dello sloveno al Mestalla fanno rumore in Europa. Tutti vogliono il mancino che nell’estate del 2017 arrivò a Bergamo. Quasi per caso, grazie a … Wesley Sneijder
I 4 gol dello sloveno al Mestalla fanno rumore in Europa. Tutti vogliono il mancino che nell’estate del 2017 arrivò a Bergamo. Quasi per caso, grazie a … Wesley Sneijder

I quarti di Champions. Una squadra capace di segnare 70 gol in campionato e otto in un doppio confronto europeo. Fra San Siro e Mestalla, cinque ne ha segnati un diavolo sloveno che veste la maglia numero 72: Josip Ilicic. Scusate, il professor Josip Ilicic, come lo chiamano a Bergamo.

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Anche senza studenti sui banchi del Mestalla, tutt’Europa ha preso appunti di fronte alla sua lezione di calcio. Dribbling, accelerazioni, tecnica, poker e pallone a casa. Bergamo si coccola il suo Caravaggio calcistico, sperando di goderselo più a lungo possibile. Finora l’Atalanta ha rimandato al mittente ogni richiesta. Poco più di un anno fa la Roma bussò con decisione alla porta dei Percassi, ma non fu ricevuta. Stesso destino per il Napoli. L’Atalanta non si volle neanche sedere ad ascoltare l’offerta e adeguò il contratto immediatamente, accontentando le richieste del giocatore.
Oggi Josip guadagna una cifra intorno ai 2 milioni di euro: la scadenza è fissata a giugno 2022, ma la sua valutazione sul mercato si è impennata.

 

IL VALORE DI JOSIP

La domanda che si fanno tutti è: potrà permettersi l’Atalanta un giocatore da 21 gol e 9 assist ancora a lungo? Quanto può valere un calciatore così, che a 32 anni continua a migliorare? Numeri alla mano, più di quei due milioni. Per trattenerlo servirà alzare l’asticella, perché quelle pennellate mancine fanno gola a tanti mecenati dei top club d’Europa. Resterà a Bergamo o no? Quesiti che troveranno risposte, anche e soprattutto economiche, nelle prossime settimane.

I bergamaschi per il momento ringraziano lui e i suoi compagni: il trionfo valenciano è una luce in mezzo al tunnel di un virus maledetto. Grazie Josip allora, ma soprattutto grazie a Wesley Sneijder. Cosa c’entra? C’entra eccome. Perché la storia di Ilicic in nerazzurro inizia a luglio 2017, quando stava per firmare con la Sampdoria. Ma non firmò. Soprattutto per “colpa” dell’olandese.

FINE GIUGNO 2017: ILICIC A UN PASSO DALLA SAMP

Nell’estate del 2017 Josip Ilicic sta lasciando Firenze dopo quattro stagioni. Un quadriennio segnato da 138 presenze, 37 gol e 18 assist. Non saranno le cifre attuali, ma denotano una continuità ad alti livelli mai davvero riconosciuta allo sloveno. Il contratto di Ilicic con i viola scadrebbe nel 2018, ma è arrivato il momento dell’addio. E una squadra ha di fatto già messo le mani su di lui: la Sampdoria, che attraverso il lavoro del direttore sportivo Carlo Osti e dell’allora responsabile area tecnica Daniele Pradé, che ha già avuto Ilicic a Firenze, si è mossa in anticipo. Nelle ultime settimane di giugno è stato trovato l’accordo economico sia con i viola, sia con Amir Ruznic, agente del trequartista.

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C’è una data fondamentale che cambia il destino: 29 giugno 2017. È un giovedì: a Milano Osti e Pradé sistemano gli ultimi dettagli con Ruznic. La soddisfazione è reciproca: contratto quadriennale a salire, partendo ampiamente sopra il milione di euro fino ad arrivare più in alto con la consueta formula dei bonus. Tutto fatto allora? Praticamente sì. Il contratto di Ilicic è già stato predisposto dalla segreteria del club, ma bisogna formalizzare. E chiaramente fissare le visite.
La Samp vorrebbe stabilirle per venerdì 30, ma alla fine per ragioni logistiche vengono rimandate a lunedì 3 luglio. In quelle 72 ore però succede l’imprevisto.

L’INCONTRO A ROMA PER SNEIJDER, LA TELEFONATA DI GASP

A Roma - nello stesso momento in cui Osti e Pradé definiscono a Milano l’affare Ilicic - l’avvocato Romei, braccio destro del presidente Ferrero, incontra Albers, agente di Wesley Sneijder. L’olandese è in uscita dal Galatasaray e Romei sonda la disponibilità del giocatore. Un summit che avrebbe dovuto restare riservato ma che viene scoperto. Vengono a saperlo tutti, anche Ilicic che si pone dubbi sul suo utilizzo in caso dell’arrivo di Sneijder. Ore frenetiche nelle quali s’inserisce un uomo che conosce bene il gioiello sloveno e sa come convincerlo: Gian Piero Gasperini.

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Ha già allenato Josip a Palermo e sa quali tasti toccare. Una sua telefonata si rivela fondamentale: gli promette spazio e libertà per la sua arte. L’Atalanta ritocca di poco l’offerta della Samp. Non sono i soldi a fare la differenza, ma l’incertezza sulle scelte di mercato dei blucerchiati. In poche ore i dubbi si dissolvono. Josip fa le visite martedì 4 con l'Atalanta e il giorno successivo firma il contratto con i bergamaschi. L’inizio di una storia che lo porta in Champions. Anzi, a dominare un ottavo di Champions.

E ADESSO?

Con la 72 nerazzurra sulle spalle ha giocato 106 partite, segnato 49 gol e fornito 28 assist.
A Bergamo sta bene di testa e si vede. Da “nonna” è diventato “professore”. Quella telefonata di Gasp gli ha cambiato la carriera. E anche Josip ha svoltato il percorso di Gasperini. Un binomio perfetto, basato su conoscenza e fiducia reciproca. A Valencia Josip ha chiesto spesso il cambio dopo il terzo gol. Forse la paura di un cartellino giallo in quanto diffidato, forse quei dolori da “nonna” che il suo allenatore ha imparato a ignorare. È rimasto in campo e ha segnato il quarto gol. Il primo a farlo in una sfida a eliminazione diretta. In due mesi, dall’inizio del 2020, ha segnato 14 volte. Sono numeri da pallone d’oro. Se questo maledetto virus non fermerà il calcio europeo, niente è precluso all’Atalanta. E al suo campione sloveno, partito da Maribor per arrivare in cima all’Europa. Un gioiello di 32 anni che invecchiando acquista valore.

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