Il ballo delle regine, la festa dei lord o, più semplicemente, i sorteggi di Champions ed Europa League. Indirizzi dei destinatari già piazzati sulle missive che contengono gli inviti, purtroppo nessuna di queste arriverà in Italia. Il calcio azzurro resta alla porta, sbirciando dalla finestra il banchetto di Nyon. Brucia eccome l'eliminazione della Juventus, dimostratasi l'unica squadra italiana a poter ambire ad un posto di primo piano nel football mondiale. La finale dello scorso anno aveva aperto orizzonti nuovi e inaspettati, vuoi vedere che i fasti dei primi anni Duemila son tornati in auge? Il 2016, però, ci riporta con i piedi per terra. Real, Bayern Monaco e Sparta Praga danno l'ultimo colpo di spugna a quella piccola macchia azzurra rimasta sul lucido 'mantello' dei trofei più ambiti d'Europa.
A guardar bene, però, qualcuno che ancora tiene alta l'asticella con il drappo tricolore c'è ancora. Certo, sono i sei giocatori italiani che, emigrati all'estero, continuano ad avvertire il dolce profumo di Coppa e ad ascoltare la melodiosa musichetta europea. In Champions è il Psg ad avere la colonia più nutrita di italiani, oltre a Marco Verratti e Salvatore Sirigu, si staglia la figura di Thiago Motta che, seppur nato in Brasile, suda e si sacrifica con la maglia azzurra addosso. Nel Wolfsburg che affronterà il Real Madrid, come dimenticarsi di Daniel Caligiuri, talento classe '88 dal doppio passaporto: italiano e tedesco. Antonio Conte non si è fatto pregare e, a settembre, lo ha inserito nella lista dei pre-convocati, dimostrando di tenerlo d'occhio.
Dalla Champions all'Europa League il salto è breve e, tra un dominio spagnolo e uno spettacolare Liverpool-Borussia Dortmund, ecco spuntare due piccole speranze azzurre. Daniele Bonera e Marco Andreolli, il primo proverà con il suo Villarreal a vendicare la Lazio eliminata dallo Sparta Praga, il secondo si immergerà in un derby tutto spagnolo contro l'Athletic Bilbao del fenomenale Aduritz. Nel mare europeo, veleggia ancora una piccola imbarcazione tricolore, sei naviganti puntano agli sfarzosi 'porti' di Milano e Basilea, i vascelli azzurri hanno già ammainato le vele, non resta che una piccola scialuppa per salvare il calcio italiano: basterà per sentirsi appagati?