Inizia oggi, 2 aprile 2022, il Ramadan. Il mondo musulmano torna a celebrare il mese del sacro digiuno che terminerà il 2 maggio 2022. In questo arco temporale, i musulmani che lo rispettano non potranno bere e mangiare dall'alba al tramonto.
Ramadan per i calciatori: cosa prevede la legge musulmana
Le uniche esenzioni previste dalla legge islamica per il Ramadan riguardano gli anziani, i bambini, i malati, le donne in gravidanza o con il ciclo mestruale, i viaggiatori e le persone che devono svolgere lavori pesanti. Nessuna esenzione dunque per gli atleti che sarebbero tenuti a rispettare il digiuno. Vi è comunque un acceso dibattito in merito per via dell'elevato sforzo fisico richiesto ad atleti professionisti. La scelta è comunque individuale e, per questo, molto difficile per i calciatori legati sia alla propria religione che allo sport.
Calciatori musulmani in Serie A
Sono diversi i giocatori musulmani nel nostro campionato che potrebbero rispettare il mese di digiuno. Da questo punto di vista, il Napoli è la squadra più "colpita" con cinque giocatori: Koulibaly, Anguissa, Ounas, Elmas e Ghoulam. Nel Milan ci sono invece Kessiè, Bennacer e Bakayoko. C'è poi l'Inter con Dzeko e Calhanoglu, il Bologna con Barrow, Mbaye e Juwara, l'Atalanta con Demiral, la Fiorentina con Amrabat, Shomurodov per la Roma e Colley per la Sampdoria.
Gli altri casi celebri nel calcio
Uno dei casi che aveva più fatto parlare da questo punto di vista era andato in scena in occasione della finale di Champions League del 2019 tra Liverpool e Tottenham. In quell'occasione Salah, Manè e Sissoko decisero di interrompere il digiuno per prepararsi al meglio all'evento. L'anno prima, sempre per la finale di Champions League, Salah aveva scelto invece di continuare a rispettare il Ramadan. Altro caso celebre ci fu durante i Mondiali del 2014 in Brasile. Mesut Ozil, impegnato con la Germania, decise infatti di interrompere il digiuno.