Se Fabio Cannavaro aveva criticato la nostra Serie A definendola “poco affascinante e con un gioco impoverito”, Ilkay Gundogan nutre le stesse paure per la ‘sua’ Bundesliga:
"Se il Bayern dovesse continuare a distinguersi dalla concorrenza nei prossimi anni, allora possiamo presumere che il campionato diventerà purtroppo meno attraente e interessante per il pubblico internazionale"
Il centrocampista ex Borussia Dortmund vede il dominio del Bayern Monaco come un fattore deleterio per il calcio tedesco: i bavaresi hanno vinto 8 campionati dal 2013 e in questa stagione è molto probabile che arrivi anche il nono titolo consecutivo. Quasi da copione.
I MERITI DEL BAYERN
Tutto comincia dalla stagione 2011/2012, un’annata fallimentare per il Bayern: arrivati secondi a – 8 dal Dortmund, perdono anche la finale di Champions League (giocata all’Allianz Arena) contro il Chelsea. In quel Bayern ci sono Philip Lahm, Bastian Schweinsteiger, Thomas Muller, Arjen Robben e Franck Ribery. Tutti calciatori da anni nei ‘Roten’.
Una delusione così forte per giocatori e società che da quell’anno non smisero più di vincere. Dal Triplete del 2013 fino al Sextuple del 2020, con in comune due parole: rinnovamento e tradizione.
Sì, perché l’obiettivo dei bavaresi è sempre stato quello di formare il sostituto ideale dei cosiddetti senatori, riuscendo sempre a trovare un'ossatura alla squadra. L’esempio più lampante è Joshua Kimmich, arrivato a Monaco a soli 20 anni e cresciuto sotto l’ala protrettrice del capitano Lahm. Al suo ritiro il Bayern disponeva già di un nuovo terzino pressoché identico al suo predecessore.
Lo stesso procedimento sta avvenendo con Alexander Nubel, portiere acquistato nel 2020 dallo Schalke 04, proprio come Manuel Neuer. I due si assomigliano per provenienza, caratteristiche tra i pali e anche di faccia. Quando Neuer dovrà abdicare, la copia perfetta (ma più giovane) sarà già pronta per difendere la porta del Bayern.
Anche David Alaba, che probabilmente lascerà a fine stagione, si è dovuto adattare a ‘questa politica’: con l’acquisto di Alphonso Davies il suo ruolo come terzino era a rischio: la velocità e la brillantezza del canadese non potevano essere represse. E allora quale migliore soluzione di un cambio ruolo? Da terzino è passato a difensore centrale, migliorando le sue prestazioni.
Leroy Sanè e Serge Gnabry sono invece la coppia perfetta per sostitutire due colossi come Robben e Ribery.
TUTTI IN BAVIERA
Prestazioni del Bayern che sono sempre state al top grazie anche agli allenatori di fama mondiale: Jupp Heynckes, Pep Guardiola e Carlo Ancelotti. Con l’unico tentennamento arrivato con Niko Kovac, subito sostituito da Hans Dieter Flick.
Un’atmosfera che non può far altro che attirare anche i migliori giocatori che militano nella Bundesliga: il primo caso fu Mario Gotze, che venne annunciato prima della finale di Champions League contro il Dortmund. Poi a seguire ancora dai gialloneri Robert Lewandowski, Goretzka dallo Schalke, Pavard dallo Stoccarda e Gnabry dal Werder Brema.
Tutti colpi che hanno inevitabilmente aumentato il distacco dalle altre squadre. Secondo Transfermarkt il valore della rosa del Bayern è di 841 milioni di euro: quasi 300 in più dalla seconda più quotata, il Dortmund. Una differenza abissale.
E LA CONCORRENZA?
E se il dominio del München continua imperterrito la 'colpa' è anche delle concorrenti, che non sono mai riuscite a rifiutare le avance della prima della classe. Basti pensare che dopo l’addio di Lewandowski nel 2014, il Dortmund ha navigato nella zona retrocessione per buona parte della stagione, salvo poi raggiungere una misera settima posizione. E quest’anno i punti che separano le due squadre sono ben 21.
21 come il numero di successi che il Bayern ha in più su ogni altra squadra in Germania. Il Deutsche Meisterschale (quello che da noi sarebbe lo Scudetto) è stato alzato ben 30 volte dai bavaresi, e nel palmares generale, al secondo posto c’è il Norimberga (9), ora nella Serie B tedesca.
Anche gli altri storici club tedeschi non se la stanno cavando tanto meglio: lo Schalke 04 è passato dal giocare la Champions League all’ultima posizione in Bundes, con probabile retrocessione a fine torneo. L’Amburgo, vincitore di 6 campionati e di una Coppa Campioni, si trova attualmente 2nd Bundesliga. E nemmeno i verdi del Werder Brema e del Wolfsburg stanno facendo così bene: non vincono nulla da oltre 12 anni.
La speranza è riposta nel RB Lispia, fondata nel 2009, che in pochissimi anni è passata dalla quinta seria tedesca alla Champions League. I Bullen si trovano al secondo posto, ma nell’ultima sfida contro il Bayern è arrivata una sconfitta. Morale? Primato dei bavaresi di nuovo al sicuro. Un impero, a oggi, difficile da arginare.
A cura di Andrea Molinari