L'Italia riparte dalla Uefa Nations League, lasciandosi alle spalle tutti i veleni e le polemiche dei mesi scorsi. L'era Mancini è già cominciata, ma adesso si comincia a fare sul serio con la sfida alla Polonia che apre questa nuova competizione per gli azzurri.
Di fronte ci sarà una formazione pericolosa e da non sottovalutare, uscita male da un Mondiale andato contro le previsioni: "Pensavamo di vincere il gruppo e poi vedercela con Belgio o Inghilterra - le parole del presidente della Federazione polacca Boniek alla Gazzetta dello Sport - invece se perdi la prima ti deprimi. E' successo a noi con il Senegal e alla Germania con il Messico. Avevo proposto a Nawalka di continuare da c.t., non se l’è sentita. De Biasi? Era un'opportunità, poi ho scelto un ct polacco. Siamo ancora una buona squadra, con un ottimo portiere come Szczesny e attaccanti quali Lewandowski, Milik e Piatek, più Krychowiak in mezzo. Qualche problema in difesa, fossimo più forti saremmo una gran bella nazionale, la difesa è la base di tutto".
Il discorso poi si sposta sull'Italia: "Non è nel baratro, ma parliamo ancora di una delle squadre più forti del mondo e se il Mondiale si rigiocasse domani sareste tra i favoriti. Se non vai al Mondiale dopo sessant'anni, forse non è esagerato usare la parola crisi. Ma per l’Italia è più che altro mancanza di risultati. L’eliminazione è stata una tragedia, ma la voragine è già chiusa. Spiace per quei ragazzi dai 10 ai 14 anni che non hanno avuto un’estate mondiale all'età giusta, quando ci si innamora del calcio. Anche se la Nations offre subito un’occasione di riscatto. Le stelle? Per me sono quelli sempre disponibili: Belotti, Immobile, Insigne. Comunque Mario in teoria non ha limiti. Per quanto riguarda Mancini, non so giudicarlo da un punto di vista tecnico, ma ne apprezzo le grandi qualità umane: è una persona serena, per bene, che sa gestire i calciatori. Farà molto bene, l’importante che cominci dopo la Polonia".
L'intervista completa sulle pagine della Gazzetta dello Sport in edicola oggi...