Qualcuno lo fermi (se può!). Difficile quest’anno. Difficilissimo. Come non mai. Primo squillo, su rigore. Poi il secondo, anche il terzo. Fino al 17esimo in stagione. Tripletta. Rennes asfaltato da un Nizza in grande spolvero (3-0), ora quarto e in piena zona Europa. Parliamo dei protagonisti però, occhi su Twitter: hashtag che spopola? #HBA. Ovvero Hatem Ben Arfa, giocatore da chapeau. Soprattutto quest’anno, nel Nizza dei miracoli targato Claude Puel. Tanti giovani (Koziello in primis), un gioco spettacolare che ha messo sotto anche i più grandi, quella sfrontatezza tipica di chi non ha nulla da perdere. Ragazzi ambiziosi. Infine lui, Ben Arfa. Il quale, quest'oggi, ha vinto la sfida a distanza col giovanissimo Dembelè, talento del Rennes. Hatem sugli scudi dicevamo, stagione da top player, forse la più importante della sua carriera. Di sicuro la più prolifica: 17 gol stagionali tra campionato e coppe. Stracciato il record precedente (9 reti).
Mai così decisivo, mai così goleador. Mai così…calmo! Proprio così. Perché Hatem, in passato, ne ha combinate tante: vari esempi, da quando rispose al cellulare in spogliatoio a quando rifiutò di entrare in campo col Marsiglia. Fino ai litigi con Deschamps, che ora ne monitora le prestazioni sulla panchina della Nazionale. Attento, dubbioso. “Lo porto o non lo porto?”. Dilemmi. In palio ci sono gli Europei, i francesi sognano – e invocano! - il ritorno in Bleus dell’enfant terrible (ormai ex…). Finalmente tranquillo. Due gare amichevoli giocate, poi nulla più. Ora i gol sono 17 e molte perle son d'autore (vedi lo slalom contro il Saint-Etienne). E il contratto? Scade a giugno, tentazione forte per diversi club: “Ora non so nulla sul mio futuro. Ora sono qui. PSG? Non lo escludo. La porta per loro è sempre aperta, come per tutti gli altri club del resto". Timide aperture, l’esplosione è finalmente arrivata. Ora la Champions (-2 da Monaco e Lione) e gli Europei. Ben Arfa, chapeau.