13 presenze nella prima parte di stagione, poi un Natale ko e un gennaio con la valigia in mano, senza mai vedere il campo. Nelle ultime ore di contrattazioni, la svolta e la permanenza in biancorosso. Fino a diventare perno della mediana. La storia di Marco Romizi a Bari, arrivata ormai alla quinta stagione, sembra quella di uno sprinter: parte sempre in secondo piano, ma viene fuori alla distanza. Lo ha notato anche mister Camplone, che dopo aver virato sull'esperienza di Valiani e le geometrie di Gentsoglou davanti alla difesa, ha rispolverato l'usato sicuro del numero 4 aretino. I risultati? 10 punti in 4 partite e aggancio al terzo posto con Novara, Spezia e Cesena-affrontato lunedì nello 0-0 del San Nicola-compiuto. "Siamo riusciti a concedere meno occasioni non ricordo grosse parate di Micai. Siamo stati meno sfacciati ma era una partita che alla fine non bisognava perdere. Il pareggio contro il Cesena é stato un risultato positivo-spiega il centrocampista classe 1990- sono contento dei numeri messi insieme dalla squadra nelle ultime quattro partite e di aver ritrovato il campo, sono aspetti positivi ma lo score positivo non è merito della mia presenza in campo. Il nostro è un lavoro di squadra, faccio parte del gruppo e metto a disposizione la mia professionalità. In quella posizione posso dare una mano alla difesa, recuperare pallone e far ripartire velocemente l’azione. Se queste mie caratteristiche hanno aiutato la squadra lo dirà solo il tempo".
Dal gelo dell'inverno, con un trasferimento che sembrava scritto, alla rinascita primaverile. Un'altalena di impiego ed emozioni che Romizi preferisce mettere da parte: "Diciamo che sono passato da un estremo all’altro e sinceramente spero non accada più. Sono contento che questa occasione sia arrivata ora e mi giocherò le carte per non uscire più dal campo e confermare di meritare questo ruolo in rosa".
Otto turni al termine della stagione, con una classifica di B che vede ben otto squadre comprese in quattro punti dal terzo al decimo posto : "Noi ci teniamo stretto il vantaggio con tutte e tre le squadre con cui stiamo pari in classifica, sono dettagli ma contano, e vogliamo tornare a vincere a partire dalla prossima delicata trasferta. Siamo abbastanza liberi di testa e questo è davvero importante in una squadra.". Sabato sarà sfida al Livorno: “Entriamo in un ciclo di partite con squadre che si devono salvare e credetemi non è più facile. Il Livorno ha ottimi singolarità e non merita la posizione in classifica”. Chiosa sulla trattativa che vede nelle ultime ore un tycoon malese vicino all'ingresso nel pacchetto azionario del Bari: "Io Sandokan biancorosso? Sarebbe un bel soprannome. Nello spogliatoio al momento non abbiamo parlato di questa vicenda, ma io sono qui da quattro anni e mezzo e ho imparato che occorre attendere che sia il presidente a darci eventuali comunicazioni: noi non ci pensiamo".
Luca Guerra