La cresta è tornata a sollevarsi, e a tingersi di biancorosso. Nel Bari di Cornacchini, che attende domenica al San Nicola la Nocerina nella 13^ giornata di campionato, c'è un numero 9 che è tornato ad alzare la cresta, a suo modo: si tratta di Simone Simeri. Con tre reti nelle ultime sei giornate, rifilate a Locri, Acireale e Gela, il centravanti di Napoli è diventato il capocannoniere biancorosso. L'obiettivo è fissato a “15-18 reti”, ma il gol - ha spiegato l'attaccante, che ha nell'annata alla Folgore Caratese, due anni fa, la sua miglior stagione realizzativa - non deve essere un'ossessione: “Certamente è importante, però non possiamo pensarci sempre – ha spiegato Simeri – l'unico momento di difficoltà in stagione l'ho avuto prima della partita contro il Locri. Non segnavo da un mese e quel gol nel finale è stato una liberazione”.
Cinque i centri complessivi sin qui per il 25enne che si ispira a Belotti, nell'atteggiamento in campo e nell'esultanza. Meglio di Floriano e Neglia, che lo inseguono a quota 4. Uno sguardo alla vetta della classifica marcatori del girone I c'è di certo. Ma in tempo di centravanti che fanno regali a tutta la squadra per il raggiungimento di un traguardo personale, Simeri esclude di poter imitare Icardi. In caso di vittoria della speciale graduatoria nel girone I, i compagni di squadra di Simone dovranno aspettarsi un regalo diverso: “Di sicuro qualcosa farei. Un rolex a testa? Dovrei fare dei debiti. Facciamo un Casio”.
Guascone, estroverso e già innamorato di Bari (“C'è il mare, come nella mia Napoli, è molto vivibile e per organizzazione e la trovo una città pulita”), Simeri è un centravanti con la valigia in mano, che ha già cambiato sette maglie in carriera. Da Melfi a Potenza, passando per Pozzuoli e Rende, fino a Carate Brianza e Castellammare di Stabia. E ora Bari: "Abbiamo messo tutti da parte gli obiettivi personali per un bene collettivo, riportare questa società in alto come merita - le parole di Simeri - Chi ha sposato questa causa, lo ha fatto per un bene comune, il Bari".
Il collettivo prima del personale. Riportare tra i pro una società che non appartiene alla categoria in cui milita è l'obiettivo numero 1 del gruppo. Poco conta chi segna. Missione che per l'attacco più prolifico del girone I di serie D - 25 reti all'attivo - appare più semplice se a ispirarti c'è Franco Brienza. Il numero 10 si sta allenando a parte dopo l'infortunio di Gela, ma è lo stesso Simeri a liquidare con una battuta la sua importanza per il gruppo: “Ancora oggi, dopo due mesi e mezzo, a volte non ci crediamo al fatto che Brienza si alleni con noi - ammette Simeri – è un calciatore di una classe immensa, un esempio per applicazione e voglia di dare l'esempio. Qualche anno fa lo prendevamo al fantacalcio, ora l'abbiamo con noi. E' fantastico”.
Nocerina, Troina e Roccella in casa, Portici e Rotonda in trasferta. Dicembre può essere il mese decisivo in campionato per aumentare il tesoretto di sei punti di vantaggio che oggi il Bari ha sulla seconda in classifica, la Turris. Per farlo, serviranno le vittorie, che passano da una difesa impermeabile (“Se abbiamo subito solo 4 reti è merito di tutti, ma in particolare di un reparto arretrato che ha dei lussi per la categoria” spiega il numero 9) e un attacco in forma. Simeri non vuole fermarsi e la corsa interna per il ruolo di capocannoniere, anche se il diretto interessato non lo ammette, è uno stimolo in più: "Spero tra tre anni di essere ancora qui, magari in Serie B".