Si scrive Bari, si legge cooperativa del gol. Anche a Barcellona Pozzo di Gotto gli uomini di Giovanni Cornacchini hanno ribadito il concetto espresso nei primi tre turni di campionato: la partita si accende quando lo decidono Brienza e soci.
Nel giorno dell’esordio del numero 10 in serie D con la maglia biancorossa - aveva giocato nella categoria solo due volte con l’Imolese 1994/95 - è arrivato un 3-0 sul campo dell’Igea Virtus. Risultato che vale la vetta a punteggio pieno dopo quattro giornate, con 13 rete realizzate e un solo centro incassato, su rigore contro la Sancataldese.
Un cammino da applausi, come quelli riservati dallo sportivissimo pubblico dello stadio “D’Alcontres-Barone” a Brienza dopo un’ora di gioco, al momento della sostituzione dell’ex Palermo. Nel giorno del digiuno degli attaccanti, con Floriano ai box , alla lista dei marcatori stagionali si sono aggiunti Bolzoni, Mattera e D’Ignazio.
Il primo ha chiuso in anticipo il match con il destro del raddoppio al 37’, il secondo ha messo il punto esclamativo sul risultato nel recupero e il primo ha invece trovato in un mancino dai 30 metri che ha beffato un non impeccabile Cetrangolo. Con dedica speciale, come spiegato dal terzino di proprietà del Napoli:
“É per un mio zio che non c’è più - le sue parole - ho tirato e non ci ho pensato troppo. Devo dire che il gol mi ha stupito, ma la cosa più bella è stato il calore dei miei compagni. Ho la fortuna di essere in una grande squadra in cui c’è un gruppo di grandi uomini”. Che l’ha portato a scendere in D. “Quando mi hanno offerto il Bari non me la sono sentita di rifiutare. Anche se avevo un contratto da professionista con il Napoli, al Bari non puoi dire di no”. Chiedetelo anche ai tifosi biancorossi, che in 350 hanno raggiunto la Sicilia. Premiati da un altro tris, come tre settimane fa a Messina.
A cura di Luca Guerra