Vigilia di Champions League per il Barcellona di Xavi. I blaugrana, infatti, giocheranno nella giornata di domani, 10 aprile, contro il Paris Saint Germain l'andata dei quarti di finale. Nella giornata di oggi, 9 marzo, l'allenatore del club spagnolo ha risposto a varie domande nella consueta conferenza stampa pre partita, in cui gli è stato anche chiesto un commento sulle parole di Luis Enrique, il quale aveva dichiarato di rappresentare più lui lo spirito del Barcellona che lo stesso Xavi: "Sono il massimo rappresentante dello stile del Barça. Potete vedere le statistiche su possesso palla, pressing, numero di gol e titoli. So che c'è chi non è d'accordo, ma i dati ci sono".
La conferenza di Xavi e la risposta alle parole di Luis Enrique
L'attuale allenatore del Barcellona ha preferito non entrare nella polemica con Luis Enrique e rispondere così sul tema: "L'ho visto. Lui è Luis Enrique, lo conoscete. Ho un ottimo rapporto personale con lui. È uno dei migliori allenatori al mondo e ha una squadra fatta per vincere la Champions League. Possiamo presumere che Luis Enrique, Pep, Arteta e anche noi rappresentiamo il DNA del Barça. Quattro allenatori con il DNA del Barça nei quarti di finale di Champions League. Entrambi vogliamo la stessa cosa, questo DNA del Barça ci identifica e ci rende orgogliosi".
Ha parlato anche delle condizioni di Pedri e De Jong: "Sono fiducioso su tutti quelli che abbiamo portato. Salvo sorprese saranno disponibili e poi si deciderà. Immagino una disponibilità al cento per cento". Si è soffermato anche sulla possibile posizione di Gundogan in campo, senza dare alcun indizio: "Non darò indizi. Sarà importante vincere i duelli al centro del campo. Le squadre di Luis Enrique sono le più intense al mondo. È una partita complicata, per noi sarà difficile avere la palla nella loro parte del campo".
Xavi ha concluso la conferenza stampa parlando di Dembelé, passato proprio la scorsa estate al PSG, e su una possibile marcatura a uomo su Mbappé: "Dembelé mi ha mandato un messaggio alla fine del sorteggio. Ho grande stima per lui. Mi ha detto che venire a Parigi è stata una sfida. Credo che loro siano favoriti perché ci hanno preso un giocatore molto forte in estate. Non ho mai usato la marcatura individuale, né da allenatore né da calciatore. Un'altra cosa, comunque, è prestare maggiore attenzione".