La gavetta e un presente da difensore ‘goleador’, Bonini: “Vivo alla giornata senza pormi limiti”

La gavetta e un presente da protagonista in Serie B, il racconto del difensore ai microfoni di gianlucadimarzio.com.
Un tempo infinito, a tratti inaspettato, fatto di piccole tappe e prime soddisfazioni. Quella di Federico Bonini, difensore del Catanzaro, è stata fin qui una stagione piena di conferme e sorprese. Arrivato in estate dalla Virtus Entella, è divenuto con il passare del tempo uno dei punti fermi della formazione guidata da Fabio Caserta: “Sono arrivato con tanta voglia di imparare e mettermi in gioco senza pormi alcun limite. Sono contento delle cose che sono riuscito a realizzare fino a questo momento”, precisa ai microfoni di gianlucadimarzio.com
Fermezza nella parole, ma con la stessa consapevolezza di chi -voltandosi indietro- riesce a intravedere tutti i sacrifici portati a termine. La famosa ‘gavetta’, vero punto di forza per Federico: “L’esperienza in Serie C è stata altamente formativa. Si tratta di un campionato che ti dà la possibilità di crescere, ma devi anche essere bravo a sfruttare l’occasione. Ho avuto modo di confrontarmi con tanti compagni di squadra più grandi di me, impari le prime regole e tutto diventa come una famiglia”.
Tutto nasce, però, nella sua Toscana, quando giovanissimo entra a far parte della Fiorentina: “Ho trascorso otto anni in ‘viola’, prima di trasferirmi alla Virtus Entella. È un settore giovanile molto ambizioso e che ha sempre costruito squadre forti. L’obiettivo è quello di cercare di vincere sempre, e la competizione è davvero alta”. E sull’esperienza a Chiavari: “Ho trovato una società organizzata e competente, che mi ha dato la possibilità di formarmi ed emergere come calciatore. Ti consentono di crescere con tranquillità e anche l’approccio con la prima squadra è più semplice”.
Mentre sui due settori giovanili: “Alla Virtus Entella ho avuto la possibilità di cimentarmi subito con i ‘grandi’ senza magari passare da uno step in più, per esempio i prestiti ad altre squadre”. In entrambi i casi, tuttavia, c’è spazio solo per i bei ricordi: “Guardandomi indietro ripenso sicuramente alle vittorie dei primi tornei giovanili con la Fiorentina o la vittoria del campionato ‘Beretti’ a Chiavari, momenti che mi hanno permesso di conoscere persone splendide che porto ancora nel cuore”.
Il ricordo di Mihajlovic e una data speciale
“Una persona speciale”, un concetto che non ammette altre riflessioni. È il pensiero che Bonini rivolge a Mihajlovic, allenatore che il 29 luglio 2020 gli ha dato l’opportunità di calcare per la prima volta un campo di Serie A: “Da lì a poco avrei compito 19 anni, per me è stata una giornata indimenticabile e ricevere la fiducia di Sinisa è stato per me un grande onore. Era un allenatore davvero preparato e anche sotto l’aspetto umano era davvero perfetto”. Il palcoscenico, secondo uno strano scherzo del destino, è proprio quello del “Franchi” di Firenze: “Ti dico la verità (ride, ndr), l’adrenalina che avevo in corpo non mi ha fatto capire nulla. Ho solo pensato a godermi quel momento”.
A mente fredda però…“Sì, in un secondo momento ho riavvolto nella mia mente il percorso che mi aveva portato fino a lì e mi sono anche emozionato”. Attimi condivisi con due figure speciali: “Mamma e babbo mi hanno sempre dato una mano, ma allo stesso tempo mi hanno lasciato tanto spazio decisionale. Anche in Serie C a Gubbio, quando giocavo poco, ho sempre pensato a lavorare e a farmi trovare pronto”. Nessuno spazio per i rimorsi o le difficoltà quindi, proprio come uno dei suoi punti di riferimento, Giorgio Chiellini: “Me ne sono innamorato sin da subito, mi è sempre piaciuto il suo modo di stare in campo”.

Tra difesa e tradizioni di famiglia
“Pescare mi rilassa”, è così che scopriamo una delle grandi passioni di Federico: “È una tradizione che mi è stata tramandata da papà e nonno, ci vado da quando sono piccolo. Appena ho uno spazio libero è una delle prime cose che faccio, prendo quel momento per pensare solo a me. È vera magia”. Una riflessione che lascia subito spazio, però, a una convinzione: “Difendere è una cosa che mi appartiene, mi piace sentire la pressione degli avversari così come amo fare di tutto per non prendere gol”.
E pensare che è proprio Bonini il vice-capocannoniere del Catanzaro subito dopo Iemmello: “Ma no dai (ride, ndr), il gol non è la mia priorità. Io penso solo a difendere, poi se viene fuori anche quello non può che farmi piacere”. Intanto a Brescia è arrivata anche una doppietta: “Rientra tra i ricordi più belli di questa stagione insieme alla vittoria con lo Spezia”. Sugli obiettivi, invece, le idee sono chiare: “Era importante raggiungere la quota salvezza e quindi adesso siamo più liberi mentalmente per pensare anche ad altro, proveremo a mantenere il posto in zona playoff”. Ambizione e semplicità, ingredienti perfetti della vita di Federico Bonini. O meglio, il difensore ‘goleador’.