In casa Barcellona il clima è teso. Non potrebbe essere altrimenti considerando che questa sera alle 21 c'è l'Atletico Madrid da affrontare. Una gara complicata e attesa da entrambe le suadre considerando anche che i colchoneros sono solo a tre punti di distanza dai balugrana, secondo in campionato.
A farla da padrone però non sarà Antoine Griezzman e il suo ritorno al Wanda Metropolitano (che spera essere migliore di quello di Courtois) ma il documentario sul Barcellona. La presentazione di Matchday (questo il nome della serie tv con protgonista la squadra di Valverde), con la puntata che ha avuto come protagonisti Piquè e Suarez, ha fatto parecchio rumore. Soprattutto le scene in cui il difensore spiega candidamente che la squadra si è imposta su Valverde per la concessione di una serata di festa a New York.
In conferenza stampa il clima si è fatto teso a causa di questo maleserre del allenatore balugrana nei confronti di questo documentario. Valverde infatti ha risposto molto infastidito a chi lo pungolava sul documentario piuttosto che parlare della gara contro l'Atletico Madrid. "Non c’ero alla presentazione del documentario, e quindi? Che cos’è, un interrogatorio?. Non ho visto il documentario e non voglio che qualcuno me lo racconti. E per questo me lo vedrò".
Valverde non apprezza molto di essere circondato dalla telecamere e soprattutto teme che, scene come quella con protagonisti Piquè e Suarez, possa delegittimarlo agli occhi dei tifosi e degli addetti ai lavori: "So che l’idea nasce per una risonanza social e per l’esposizione mediatica, affinchè la gente possa vedere la squadra più da vicino. Ma ci sono cose che si possono sapere e altre no, cose che dovrebbero rimanere tra noi. Però questo sta al buon senso di tutti deciderlo. In certe cose le telecamere possono entrare, in altre no".