Napoli-Milan è, con Juve-Lazio, il big match della seconda giornata del campionato di Serie A. Campioni a confronto, grandi ambizioni e un incrocio speciale: quello tra Carlo Ancelotti e il Milan, tra l'allenatore del Napoli incaricato di guidare Hamsik e compagni nel dopo-Sarri e quella squadra che, in passato, l'ha reso uno dei migliori nel suo ruolo. Per rivedere Carletto in Italia, effettivamente, ce n'è voluto di tempo. De Laurentiis l'ha convinto a sposare il progetto degli azzurri dopo anni e anni trascorsi all'estero tra Chelsea, Paris Saint Germain, Real Madrid e Bayern Monaco. Prima di allora, l'era dei trionfi sulla panchina rossonera.
"Affrontare il Milan non è mai facile, è sempre una squadra forte - ha spiegato Ancelotti ai microfoni di DAZN -. Sto cercando di trasmettere alla mia squadra la giusta serenità necessaria per affrontare questa partita e per dare il massimo. Conosco Gattuso, caratterialmente è sempre lo stesso, in panchina è come era sul campo. So pertanto che affronteremo una squadra attenta, aggressiva, compatta e organizzata. Come, d'altronde, era lui da calciatore. Lui allenatore? A dire il vero, non mi aspettavo di vederlo in queste vesti"
Accettare l'offerta del Napoli, per Ancelotti, non è stato difficile: "Avevo voglia di tornare in Italia, di parlare la mia lingua e il Napoli mi ha presentato un progetto importante. La qualità della rosa non è ancora al livello maggiore, ma c'è la possibilità di raggiungere insieme questo salto di qualità. La città in questo periodo è meravigliosa. La gente mi rispetta tanto, magari mi chiedono di fare un selfie insieme ma non mi disturbano di certo. Critiche? Non mi importa, abbiamo sempre pensato soltanto a lavorare. Quello che dicono in giro non ci interessa"