Pjanic come Pirlo? Punizioni micidiali e ruolo avvicinano molto l'ex regista della Juventus e l'attuale. Un trequartista adattato a playmaker, destino che accomuna Miralem e Andrea e che non è toccato a un altro grande esperto di calci piazzati, Gianfranco Zola.
"Pjanic e Pirlo si assomigliano molto, entrambi micidiali" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Ho riguardato alcune loro punizioni, i concetti-base, i movimenti, l’essere… punitivi e micidiali: Pjanic e Pirlo sono molto simili fra loro e non mi sorprenderebbe sapere che Miralem abbia studiato anche da Andrea. In passato lessi che Pirlo si era ispirato a Juninho Pernambucano, che è anche punto di riferimento di Pjanic: anche da qui nascono i punti di contatto. Ci vogliono allenamento e attenzione. Io più mi avvicinavo alla porta e più ero efficace. Mihajlovic trovava maggiore precisione quando aveva più campo fra sé e la porta. Pirlo e Pjanic sanno essere precisi sia da vicino che da lontano".
Mai "maledetta" fu più gradita. Dopo quella di Pirlo, dunque, ora in casa Juventus è il turno della "maledetta" di Pjanic: "La loro tecnica è simile: indietreggiano poco rispetto alla palla, Miralem fa due passi, Pirlo quasi. Ci sono giocatori che colpiscono la palla con l’interno del piede, dando la rotazione: Baggio era uno dei più abili; loro due invece battono il pallone di mezzo collo interno dando una traiettoria che va dall’alto a sinistra al basso a destra. Hanno meno curva ma più velocità, la palla parte rapida e si abbassa molto e per i portieri è durissima. Colpiscono con le ultime 3 dita del piede. Se quella di Pirlo si chiama maledetta, beh, si può chiamare così anche quella di Pjanic".