Doppio ex di Napoli-Lazio, Reja si trova in imbarazzo: per chi tifare? Decisamente più lungo e denso di emozioni il periodo napoletano, concluso dopo quattro anni con due promozioni e la squadra portata dalla C1 alla serie A. Reja racconta attraverso le pagine de La Gazzetta dello sport la sua partita speciale:
"Sul piano emotivo, un episodio molto bello c'è stato quando con la Lazio sono tornato per la prima volta a Napoli da ex. Uscito dal sottopassaggio, vidi la gente in piedi ad applaudirmi fino a quando non raggiunsi la panchina. Lo ritengo il momento più commovente della mia esperienza di allenatore. Sul piano professionale, da ex al San Paolo ho sempre cercato di farmi valere in chiave tattica: conoscevo bene gli avversari...".
Lazio? Una sorpresa per l'allenatore friulano: "Stanno seguendo una linea con i giovani che sta pagando anche per altri club come Milan e Atalanta. Almeno in questa fase del campionato. Conterà molto la spinta dei più esperti per dare ai ragazzi la forza per esprimersi al meglio. Simone Inzaghi? Una rivelazione, perché è alla sua prima vera esperienza in A dopo le ultime gare del campionato scorso. Molto bravo ed equilibrato nel senso che comprende quando è il caso di non andare allo sbaraglio considerando i valori degli avversari. Intelligente nella lettura delle partite in corso. Ha saputo dare sicurezza alla squadra".
Chissà come sarebbe andata con Bielsa... "È stato bravo Lotito, ma anche fortunato. Se fosse arrivato Bielsa non so come sarebbe andata a finire. L’argentino è un trascinatore, ma l’impatto col calcio italiano poteva metterlo in difficoltà. Singoli? Al di là di alcuni aspetti caratteriali un po’ bizzarri, Keita ha mezzi importantissimi. Andato via Candreva, Felipe Anderson potrà sostituirlo se troverà come sta accadendo quella continuità che può farlo diventare straordinario per velocità e tecnica. E ho sempre apprezzato Immobile: fa reparto da solo. Ma la forza della Lazio sono anche gli elementi esperti che conosco bene. Marchetti l’ho voluto io alla Lazio. Conta tanto il mio vecchio Radu, così come Lulic, il mio cavallo. Sono gente che sa fare gruppo e armonia nello spogliatoio. E dà molto pure De Vrij, che ora però è infortunato".
Sul Napoli di Sarri: "Mi piace tanto perché gioca davvero bene. Merito dell’allenatore. Stimo molto Sarri sin dai tempi di Empoli quando lo seguivo per i movimenti attuati dalla difesa e negli sviluppi della manovra in fase offensiva. Mi sembrava di vedere giocare il Barcellona sul piano del fraseggio . Il suo lavoro sta rivalutando la scuola degli allenatori italiani. De Laurentiis? Bravo e coraggioso, perché lo ha portato da Empoli a Napoli: non era affatto facile. L'infortunio di Milik ha privato la squadra dell’elemento in grado di concretizzare il gioco. Higuain è di un altro livello: straordinario l’anno scorso con i 36 gol. Ora punto però su Gabbiadini che è un ottimo elemento".
Pronostico? "Partita aperta ad ogni risultato. Il Napoli potrebbe risentirne sul piano fisico per l’impegno di martedì in Champions. In campionato deve ritrovare una certa brillantezza. Sarà un ostacolo difficile per la Lazio, che però col suo tridente d’attacco può creare problemi alla difesa del Napoli. Gli "azzurri" possono recuperare in classifica. Anche se la Roma ha qualcosa in più, ma deve trovare nelle vittorie quella continuità che ha nel gioco. La Lazio presenta un’identità tattica ormai acquisita a differenza di altre squadre come il Milan che a quel livello deve ancora arrivarci. La gara del San Paolo sarà importante. E anche molto bella. La vedrò con tanta passione perché ci sono le mie squadre...".