L’esperienza di Davide Nicola sulla panchina del Torino si è aperta con 4 pareggi consecutivi, fra cui anche quello importante in rimonta nel 3 a 3 di Bergamo contro l’Atalanta. Nella giornata di Serie A che si apre venerdì, i granata sono attesi da uno scontro diretto che può indirizzare la loro corsa salvezza, alla Sardegna Arena contro il Cagliari di Di Francesco.
Una sfida fondamentale per spostare gli equilibri della stagione, come ha confermato anche lo stesso Nicola in conferenza stampa: “Dobbiamo essere un tutto’uno. Questa squadra dev’essere sempre al massimo. In questo modo non ci sono alibi, perché hai dato tutto. Nelle ultime quattro partite si è visto un atteggiamento che mi rispecchia. Quella contro il Cagliari dovremo fare un ulteriore step”.
Rispettando l’avversario, ma affrontando ogni sfida al massimo. Partendo prima dalle proprie convinzioni rispetto all’analisi degli avversari: “Salvarsi è una cosa seria, ma le partite non si fanno con i proclami. L’equilibrio sta in questo: serve lavorare su un’identità e saperla mettere in pratica. Le insidie? Prima di tutto siamo noi stessi. Dobbiamo fare tutto al massimo e se non lo vogliamo fare o per certi retropensieri non lo facciamo, allora siamo noi la prima insidia. Impegno e sacrifici ti fanno migliorare ulteriormente. Poi chiaro che ci sono gli avversari e i loro valori. Prima di tutto dobbiamo partire da noi stessi: chi siamo e chi vogliamo essere?”.
Una vigilia che non è partita al meglio per il Torino, dopo la positività di due calciatori all’interno della squadra: “La notizia dei due positivi non fa altro che rendere coerente quanto detto precedentemente. In un gruppo tutti sono importanti e devono farsi trovare pronti quando ci sarà la loro occasione. Con Baselli c’è un dialogo costante, lui è importante per noi. Dobbiamo mettere i giocatori nelle condizioni per fare bene. Lui si sta allenando al massimo e questo è quello che mi interessa”.
Secondo Nicola è inutile speculare e pensare ai risultati delle altre squadre, ma è invece fondamentale concentrarsi nel migliorare il proprio approccio alle partite: “Non faccio calcoli e non mi interessano. Non saprei quanti punti possano servire per salvarsi. Se una cosa non è sotto il mio controllo, non mi interessa. La nostra abilità dev’essere quella di essere sempre al massimo. Questa è l’unica cosa che possiamo controllare. A me la squadra in questo momento sta soddisfacendo. A parte contro il Genoa, durante la quale abbiamo creato poco, nelle altre abbiamo avuto occasioni che potevamo e vogliamo sfruttare meglio”.
L’obiettivo salvezza, a partire dalla sfida con il Cagliari, è assolutamente raggiungibile: “Noi lavoriamo affinché il Toro sia concepito come un gruppo. Non solo dobbiamo salvarci, ma lo vogliamo. Per me il calendario non è né uno svantaggio né un vantaggio. Noi giochiamo quando e dove ci dicono. È la sfida che ci porta alla competitività. Noi giochiamo quando dobbiamo e con la voglia di giocare al massimo”.