Gyökeres, la stella nata sotto Amorim che continua a brillare
Il bomber nato sotto Amorim di cui nessuno parla più, ma che continua a segnare
Luglio 2023: lo Sporting annuncia l’acquisto di Viktor Gyökeres dal Coventry City, club di Championship, per 20 milioni. Nonostante sia l’acquisto più costoso della storia del club, l’attaccante svedese arriva abbastanza sotto traccia. Ma ci metterà ben poco a farsi notare.
Gyökeres s’inserisce alla perfezione nello stile di gioco di Ruben Amorim. Esordio e doppietta. Fra i due è amore a prima vista. L’allenatore riesce in poco tempo a sgrezzare il gigante svedese, che ai gol inizia ad aggiungere anche un importante lavoro di reparto. Diventa l’ingranaggio che mancava per rendere la macchina di Amorim un meccanismo perfetto. Capace di dominare il campionato portoghese, superando la concorrenza di Porto e Benfica.
Il lavoro tecnico lo rende funzionale alla squadra ma non intacca la sua indole realizzativa. Gyökeres termina la prima stagione con 66 gol e 23 assist in 68 presenze. Numeri sensazionali che consegnano allo Sporting la seconda stella, oltre a valergli il titolo di capocannoniere del campionato e il soprannome di “Cannibale” anche per via dell’esultanza alla Hannibal Lecter.
L’evoluzione di Gyökeres post Amorim: funzioni e numeri a confronto
L’addio di Amorim a inizio novembre ha portato confusione in casa Sporting. La macchina che fino a quel momento era sempre funzionata alla perfezione veniva privata del proprio pilota. La squadra sembra risentire del cambio, perdendo le certezze su cui aveva fondato la propria forza. Lo stesso Gyökeres inizialmente fatica. Decentrato dal fulcro del gioco, relegato al ruolo di semplice finalizzatore. La mancanza di coesione della squadra però si ripercuote nella sua fase realizzativa: iniziano a mancare anche i gol. Con i numeri di inizio stagione (23 gol e 4 assist in 18 partite) che sembrano un lontano ricordo.
Lo Sporting fatica in campionato e il Benfica ne approfitta per prendersi la vetta. In Champions non va meglio: la squadra che solo un mese prima aveva dominato il Manchester City (4-1, tripletta di Gyokeres) sembra non esserci più.
Poi un nuovo cambio in panchina. Rui Borges subentra a Joao Pereira e compie l’unica mossa valida per uscire dalle difficoltà. Rende Gyökeres nuovamente il centro del gioco. I risultati non tardano ad arrivare. La squadra torna a vincere e convincere, riprendendosi la testa della classifica. Gyökeres diventa sempre più leader e trascinatore anche emotivo. Lo svedese, nonostante un problema alla coscia che lo tiene fuori un paio di settimane, continua a segnare. 20 gol e 7 assist in 25 partite nella nuova era post Amorim, per un totale (provvisorio) di 43 gol e 11 assist in 43 presenze stagionali. Nuovo allenatore, nuovo sistema, stesso identico risultato.

Girando per l’Europa, sulle orme di Ibra
Cresciuto con il mito di Ibrahimovic, per Gyokeres il gol è sempre stata una costante. Fin dalle giovanili in Svezia, Viktor ha dimostrato di avere un rapporto quasi viscerale con la rete. Tanto da compiere presto il grande salto verso l’Inghilterra, con il Brighton. Minuti e chance però scarseggiano. St Pauli, Swansea e infine Coventry, dove trova finalmente le condizioni perfette per esprimersi. Le buone prestazioni e i gol gli valgono anche la prima chiamata in nazionale.
Una nazionale capitanata proprio dal suo idolo, Ibrahimovic. Quella figura sul poster di camera sua diventa un compagno che gli passa il pallone. L’approdo allo Sporting ne sancisce la definitiva consacrazione. Dall’arrivo a Lisbona, l’attaccante viaggia a medie da fuoriclasse assoluto. Medie che tiene anche in nazionale. Diventando capocannoniere anche del gruppo di Nations con 9 gol in 6 partite. Un gol ogni 1,7 partite. Statistiche che continua ad aggiornare presenza dopo presenza, e che potrebbero consentirgli di superare proprio il suo idolo, in cima alla classifica all time dei marcatori della nazionale.
L’exploit con Amorim, passando per le prime difficoltà e problemi fisici, fino a ritrovarsi. Gyökeres non ha mai dubitato del calciatore che è, di ciò che sa fare. Ha saputo lottare e riprendersi ciò che si era guadagnato sul campo. Continuando un percorso fatto di gol e dominio intrapreso oramai due anni fa. E che non ha intenzione di interrompere.
A cura di Luca Jannone